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Il 20 settembre, nell’ambito della II Giornata della Società italiana di Psiconcologia, Verona ospita un evento aperto alla cittadinanza: un confronto tra pazienti, psiconcologi e oncologi sui bisogni della persona affetta da tumore

Fanno tappa anche a Verona le iniziative per la seconda Giornata nazionale della Società Italiana di Psiconcologia (SIPO), promosse in tutta Italia.

Per la provincia scaligera l’appuntamento rivolto alla cittadinanza si terrà mercoledì 20 settembre con inizio alle 15, al Circolo Ufficiali di Castelvecchio, sul tema “I bisogni psico-sociali dei pazienti e dei loro caregivers” (in allegato i programma).

L’evento è organizzato dalla SIPO Sezione Veneto-Trentino Alto Adige, in collaborazione con il Servizio di Psicologia Clinica dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e l’Unità dipartimentale Psicologia Clinica sede di Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, assieme all’Ordine degli Psicologi del Veneto.

“E’ un pomeriggio rivolto a tutti, non necessariamente solo a coloro che sono coinvolti nella malattia oncologica. Si tratta di un momento di confronto tra psiconcologi, oncologi, altri operatori e pazienti che ha l’obiettivo di approfondire i bisogni psico-sociali delle persone colpite da cancro e dei loro familiari”, spiega il dottor Giuseppe Deledda, coordinatore della SIPO Veneto-Trentino Alto Adige e responsabile del Servizio di Psicologia Clinica di Negrar.

La Psiconcologia nacque trent’anni fa per dare risposte adeguate a pazienti affetti da una patologia di cui si taceva il nome e veniva definita ‛il brutto male’. Oggi grazie ai progressi della medicina è aumentata notevolmente la sopravvivenza da tumore, ma il cancro resta una malattia che segna profondamente la vita delle persone e nello stesso tempo sono nati altri bisogni dovuti, per esempio, alla cronicizzazione delle neoplasie. Molte persone convivono per lunghi anni con il cancro e con la necessità di sottoporsi periodicamente alle cure e con conseguenze sul piano familiare e lavorativo.

“Nel Veneto la sezione di SIPO è attiva da decenni – continua la dottoressa Luisa Nadalini, responsabile dell’Unità Semplice Dipartimentale di Psicologia Clinica Borgo Trento e già componente del direttivo di SIPO Veneto dal 2002 al 2016 -. Nella nostra realtà regionale oltre ai Servizi di Psicologia Clinica, che si occupano specificamente di malati oncologici, operano psicologi inseriti in vari reparti soprattutto di Oncologia ed Ematologia, molti con una formazione specifica”.

Il pomeriggio (dalle ore 14.45) al Circolo Ufficiali sarà scandito da vari interventi legati dal “filo rosso” del vissuto della malattia narrato da parte del paziente e degli operatori.

La narrazione attraverso le parole, strumento di cura privilegiato per gli psiconcologi: in proposito sarà presentato in anteprima un racconto letterario di cura psiconcologica. Ma saranno sottolineate altre modalità espressive riguardo l’esperienza della malattia: come i disegni dell’album illustrato “Il Vaso di fiori”, dedicato alle mamme che devono intraprendere un trattamento chemioterapico e ai loro bambini. Sarà dato spazio anche alla fotografia, come strumento per riprendere contatto con il proprio corpo modificato a causa del cancro, attraverso le foto realizzate da una paziente di 23 anni che ha ritratto le donne operate al seno, le quali tramite quelle immagini hanno riscoperto una bellezza che pensavano perduta. Proprio l’attenzione al corpo, tramite l’alimentazione e la riabilitazione, riguarderà l’ultimo intervento del pomeriggio, durante il quale sarà presentata l’esperienza del Progetto Convivio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata.

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