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Sono procedure mediche differenti con obiettivi diversi. Ce lo spiega il dottor Leonardo Bianciardi, anestesista del “Sacro Cuore Don Calabria”, promotore di due giornate di formazione sul tema rivolte agli operatori sanitari

L’anestesia è una procedura medica che suscita nel paziente sempre una certa preoccupazione, ma ancora di più nelle donne partorienti che temono anche per la salute del bambino. “In ostetricia il nostro intervento interessa contemporaneamente due persone, la donna e il bambino. Ma i rischi connessi a questa pratica anestesiologica possono essere ridotti al massimo quando si possiede il quadro completo della storia clinica della donna e della sua gravidanza”, spiega il dottor Leonardo Bianciardi, anestesista del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione del “Sacro Cuore Don Calabria”, diretto dal dottor Luigi Giacopuzzi.

 

Dipartimento che proprio sull’anestesia in Ostetricia ha promosso due giornate formative, la prima delle quali si è svolta il 27 gennaio all’ospedale di Negrar con notevole successo di partecipazione. La seconda, dedicata soprattutto a casi specifici di emergenza e urgenza, si terrà sabato 24 febbraio sempre nella sala convegni “Fr. Perez”. Folto il numero dei relatori, provenienti da molte realtà ospedaliere italiane (vedi programma allegato).

 

Dottor Bianciardi, quando si interviene con l’anestesia in ostetricia?

Si parla di anestesia (abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare) in ostetricia quando si deve effettuare un intervento chirurgico come il taglio cesareo programmato o in urgenzaoppure interventi chirurgici non ostetrici (per esempio appendicite acuta) in donna gravida. L’anestesia può essere loco-regionale o generale. Cosa diversa è l’analgesia (abolizione del dolore) o meglio la parto-analgesia, che viene effettuata quando si desidera ridurre o abolire il dolore durante il travaglio del parto.

 

Cosa determina la scelta tra l’anestesia loco-regionale o l’anestesia generale?

La scelta del tipo di anestesia è legata al tipo di intervento chirurgico da eseguire; per gli interventi di taglio cesareo è dimostrato che l’anestesia loco-regionale è la metodica più sicura per la mamma e il feto; inoltre con tale tipo di anestesia è possibile per la mamma effettuare il cosiddetto pelle-a-pelle immediatamente dopo la nascita Tuttavia, ci sono eccezioni per le quali è necessario eseguire l’anestesia generale.

 

Quali?

Le eccezioni sono legate al tipo di urgenza del parto cesareo, al rifiuto della donna o alla presenza di patologie che controindicano l’utilizzo dell’anestesia loco-regionale.

 

L’anestesia in generale suscita molti timori, ma in particolare in una donna che deve subire un parto cesareo…

E’ una paura comprensibile e un certo livello di stress è inevitabile. Ma l’anestesia in ostetricia non deve far paura. A condizione, però, che si conosca la storia medica della paziente e della sua gravidanza e che la stessa paziente sia completamente informata della metodica anestesiologica scelta.

 

Prima dell’anestesia vengono effettuati particolari esami?

Considerata l’età delle partorienti, in generale vengono eseguiti solamente alcuni esami ematochimici (emocromo, INR/PTT, fibrinogeno).

 

Quali sono le differenze tra l’anestesia e la parto-analgesia?

La parto-analgesia è la tecnica più efficace per ridurre o togliere il dolore del travaglio del partoNon è un’anestesia, perché la donna può muoversi liberamente e assumere la posizione che più gradisce durante il travaglio. Questo è possibile perché i farmaci utilizzati vengono somministrati in dosi molto inferiori rispetto a quelle impiegate per l’anestesia e in relazione allo stato del travaglio. Ci aiuta in questo anche quanto ci riferisce la donna dopo somministrazione, cioè se il dolore persiste, se si è attenuato o se è scomparso.

 

Come viene somministrata la parto-analgesia?

Nella gran parte dei casi si utilizza l’analgesia peridurale, che prevede la somministrazione dei farmaci attraverso un tubicino (catetere) che viene inserito tramite un ago sottile nello spazio peridurale nella zona lombare. I farmaci possono essere somministrati in infusione continua oppure – ed è la soluzione più efficace – a boli programmati. Quando invece il travaglio è molto avanzato e la donna ha raggiunto una dilatazione completa, si può procedere con l’analgesia subaracnoidea o “one shot”. Si tratta di una singola iniezione (sempre nella zona lombare) che consente alla donna di non provare dolore nel poco tempo che la separa dalla nascita del suo bambino.

 

Tutte le donne possono usufruire della parto-analgesia?

Tutte le donne possono farne richiesta. Al “Sacro Cuore Don Calabria” il Servizio è attivo dal 2005 e assicura l’analgesia epidurale gratuita 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Nell’ambito del programma di assistenza alla gravidanza, il tema del controllo del dolore in travaglio di parto verrà affrontato in appositi incontri, nei quali un anestesista fornirà tutte le informazioni riguardanti l’analgesia epidurale. Sono incontri che consentono sia di illustrare in modo esauriente la tecnica, sia di rispondere alle varie domande, chiarendo eventuali dubbi, spiegare in modo chiaro i vantaggi, le indicazioni ma anche i rischi, le controindicazioni e le potenziali complicanze.

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