Il primo accordo nel Veneto che prevede tra l’altro la collaborazione medico-scientifica tra il personale sanitario militare e quello del “Sacro Cuore Don Calabria”

Martedì 20 ottobre nel salone d’Onore di Palazzo Carli, a Verona, è stata firmata un’importante convenzione tra l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria e il Comando delle Forze Operative Terrestri (Comfoter). L’accordo – sottoscritto dal dottor Mario Piccinini, direttore amministrativo del nosocomio di Negrar, e dal Generale di Corpo d’Armata Alberto Primicerj, comandante del Comfoter – prevede l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta specializzazione a militari coinvolti in incidenti in servizio e la collaborazione medico-scientifica tra il personale sanitario militare e quello del “Sacro Cuore Don Calabria”.

La convenzione è la prima di questo tipo stipulata nel Veneto e rientra nel più ampio panorama di sempre maggiori sinergie che si stanno sviluppando tra il sistema sanitario nazionale e quello delle Regioni.

“Essere stati scelti come ospedale di riferimento dal Comando delle Forze Operative Terrestri è per noi motivo di grande orgoglio”, ha detto il dottor Piccinini, davanti alla stampa intervenuta per la firma. “Da tempo la nostra struttura accoglie i militari di ritorno dalla missioni con particolari problematiche sanitarie. Questa convenzione suggella una collaborazione già in atto e prefigura il rafforzamento della stessa, soprattutto negli ambiti di interesse sanitario delle Forze Armate, come la riabilitazione o la medicina tropicale».

“Per noi è un quasi un privilegio poter accedere a una struttura che vanta competenze professionali di assoluto pregio e una dotazione tecnologica all’avanguardia a livello nazionale. Credo che la collaborazione sia motivo di reciproca crescita soprattutto nel campo della medicina di urgenza e di emergenza, dove i nostri medici potranno offrire le competenze acquisite in servizio e gli operatori del ‘Sacro Cuore Don Calabria’ la loro esperienza clinica”, ha affermato il Generale Primicerj.

Alla firma della convenzione erano presenti, per l’ospedale di Negrar, anche il direttore sanitario Fabrizio Nicolis, e il vicedirettore amministrativo Claudio Cracco. Mentre per il Comfoter ha presenziato tra gli altri anche il Brigadier generale Antonio Battistini, medical advisor del Comando delle Forze Operative Terrestri, che coordina circa 250 medici militari italiani, 12 quelli presenti a Verona.

L’accordo giunge poche settimane dopo la l’acquisizione da parte del “Sacro Cuore Don Calabria” dell’esoscheletro, il dispositivo bionico impiegato nella riabilitazione avanzata delle persone che hanno subito danni parziali o totali agli arti inferiori. Ad indossarlo in quell’occasione è stato proprio un militare, il Primo Maresciallo della Brigata paracadutisti Folgore, paraplegico dal 2009 quando rimase vittima di un attentato in Afghanistan.

Oltre alla riabilitazione, di particolare interesse per il Comando delle Forze Operative Terrestri è la Medicina tropicale, di cui Negrar è Centro di riferimento della Regione Veneto. Attualmente alcuni militari di stanza a Verona partecipano alle operazioni in Afghanistan, Iraq, Libano e Somalia. “Secondo la Nato – ha rilevato Brigadier Generale Battistini – sono le malattie infettive, quindi anche quelle tropicali, a creare i maggiori problemi, più delle ferite subite in combattimento»,