“Per un anziano senza particolari patologie, la dieta migliore resta quella mediterranea” spiega la dottoressa Emanuela Turcato, direttore della Geriatria. E sugli integratori di vitamine e sali minerali: “Meglio la frutta e la verdura fresche”
Comporre un vademecum su “anziani e alimentazione” che possa essere valido per tutti gli anziani, è un’operazione non conforme alla realtà. Come in tutte le età della vita, ogni persona è un caso a sé: esiste l’anziano in buona salute e l’anziano affetto da patologie acute (broncopolmoniti, BPCO riacutizzate …) o croniche (cardiopatie severe, diabete, bronchite cronica …). Ci sono poi anziani più o meno attivi nella quotidianità, sebbene l’inizio della terza età sia slittato in generale di almeno dieci anni e oggi al compimento dei 65 anni si è anziani solo per la burocrazia o per avere accesso al biglietto ridotto al cinema o al teatro.
“Se l’anziano è sano e non soffre di particolari patologie non deve cambiare la sua alimentazione a causa dell’età – spiega la dottoressa Emanuela Turcato (Photo Gallery), direttore della Geriatria del “Sacro Cuore Don Calabria” – a condizione che si sia sempre alimentato in modo adeguato. La dieta migliore resta quella mediterranea, anche nella terza età”.
Quindi cereali (grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati cioè pane, pasta…) che apportano all’organismo carboidrati complessi, la fonte energetica principale del nostro corpo, e vitamine del gruppo B. Ma anche legumi (ricchi di proteine vegetali, vitamine, sali minerali e fibre), molta verdura fresca e frutta di stagione (che contengono fibre, sali minerali e vitamine), olio extravergine di oliva crudo (acidi grassi monoinsaturi e vitamina E), pesce (soprattutto quello azzurro, ricco in acidi grassi omega 3 e vitamina D), carne magra, latticini (per il calcio e vitamina D) e uova in quantità moderata. “Ma cereali integrali – precisa la geriatra – cioè non privati, tramite il processo di raffinazione, di gran parte delle fibre. Esiste una differenza sostanziale dal punto di vista delle proprietà nutritive, per esempio, tra il riso candido sottoposto a brillatura e il chicco di riso integrale che ha mantenuto il guscio esterno”.
Parliamo della “famigerata” carne
In età adulta è consigliabile non più di due porzioni di carne (soprattutto quella rossa più ricca in grassi saturi e colesterolo) alla settimana. Per l’anziano, e in particolare per il grande anziano (oltre gli 85 anni), essendo sempre in agguato la carenza di aminoacidi essenziali sopratutto se la dieta è monotona e ripetitiva, occorre incrementare l’assunzione delle cosidette “proteine nobili” o ad alto valore biologico. Di origine animale, sono appunto ricche in aminoacidi essenziali fondamentali per la sintesi proteica e cioè la costituzione dei nostri tessuti (in primis i muscoli), anticorpi e ormoni. Per l’anziano è quindi consigliabile una maggiore quantità di proteine nobili, da suddividere preferibilmente nei tre pasti principali. Per esempio mangiando un po’ di prosciutto o bresaola a colazione, una pasta al ragù di carne o con legumi a pranzo e una piccola fettina alla sera.
Dalle proteine ai grassi
La regola è di assumerli in quantità ridotta e di buona qualità. E questo non significa solo fare attenzione ai grassi di origine animale (burro, strutto …), ma anche a determinati tagli di carne, agli insaccati piuttosto che ai formaggi e ad alcuni grassi vegetali (margarine, olio di palma, olio di cocco …). Inoltre è bene fare poco uso anche di prodotti da forno confezionati come focacce, grissini, crackers, biscotti o merendine. Contengono grassi saturi e/o idrogenati, quelli più dannosi perché aumentano i livelli di lipidi nel sangue e quindi il rischio di malattie cardiovascolari; meglio il pane comune, possibilmente non condito.
Con l’aumentare delle temperature, un buon gelato potrebbe essere un sostitutivo del pasto?
Non ci sono controindicazioni, sempre che non si soffra di diabete. Tuttavia non ne farei un’abitudine: il gelato non è un pasto completo, può essere invece un ottimo spuntino a merenda.
Naturalmente niente alcol…
Se per alcol intendiamo il vino, mezzo bicchiere a pasto è consentito quando non ci siano particolari problemi di salute. Sono preferibili i rossi di buona qualità, ricchi di polifenoli, sostanze antiossidanti.
Si sente dire spesso che il latte non è un alimento per adulti, tanto meno per gli anziani
Non sono d’accordo. Il latte (eventualmente parzialmente scremato o scremato se vogliamo ridurre l’introito di grassi) è adatto a tutti salvo per chi soffre d’intolleranza al lattosio. Se poi pensiamo agli anziani che fanno fatica ad alimentarsi per mancanza di denti o per problemi acuti, un bel bicchiere di latte, in questi casi anche intero, con dentro una banana grattugiata e un bel po’ di cacao può diventare anche una golosa merenda o, al limite, un sostituto del pasto.
Quando è necessario assumere integratori di vitamine e sali minerali?
Se non sono state diagnosticate particolari e gravi carenze dovute a patologie, le vitamine e i sali si recuperano assumendo gli alimenti che li contengono, in particolare frutta e verdura freschi. La gran parte degli studi scientifici sulle vitamine hanno dimostrato che l’assunzione di integratori non apporta lo stesso beneficio del gruppo di alimenti che contiene le vitamine stesse. A volte quel senso di spossatezza che imputiamo a mancanza di vitamine e sali è dovuto a scarsa idratazione, soprattutto nell’anziano nel quale con l’avanzare dell’età viene meno lo stimolo della sete e si dimentica di bere. D’estate o se si assumono farmaci che comportano la perdita di liquidi, come i diuretici, è necessario aumentare l’introito di acqua.
Ci sono alimenti che prevengono o rallentano il decadimento cognitivo?
Gli studi confermano che gli alimenti ricchi di Omega 3 e la dieta mediterranea riducono il rischio di malattia di Alzheimer e di demenza vascolare. Tra questi alimenti ci sono in primis l’olio extravergine di oliva, il pesce e la frutta secca (noci e mandorle), da consumarsi questi ultimi come comodo spuntino. Le mandorle possono anche essere “bevute”: è bene scegliere i latti ad alta percentuale di polpa di mandorle e a basso contenuto, se non nullo, di zucchero. E’ una bevande dissetante, molto indicata per l’estate.
Non servono quindi grandi accorgimenti per stare bene a tavola anche nella terza età
Assolutamente no. Una dieta varia, attenta alla qualità dei cibi è già una scelta di salute. Se a questa si aggiunge anche dell’attività fisica, come una passeggiata di almeno mezz’ora al giorno, acquista benessere il corpo e anche la mente. A tutte le età.