Il 12 maggio si celebra la Giornata internazionale dell’infermiere: un ruolo radicalmente cambiato negli ultimi anni. A Negrar sono 603 gli infermieri che ogni giorno contribuiscono in modo determinante alla cura del paziente con competenza e umanità

“Ci sono impronte che non si cancellano. Noi infermieri la nostra impronta sul sistema salute”. E’ lo slogan scelto dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) per la quarantesima Giornata internazionale dell’infermiere che si celebra il 12 maggio, giorno di nascita nel 1820 di Florence Nightingale, considerata la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. La Giornata è stata istituita dall’International Council of Nurses, una Federazione di più di 130 associazioni nazionali infermieristiche che rappresentano più di 13 milioni di infermieri nel mondo. In allegato il poster della FNOPI e le celebrazioni a Verona.

 

Il 12 maggio di ogni anno è anche un’importante occasione per ricordare con gratitudine il prezioso lavoro quotidiano nonché l’impegno professionale ed umano dei nostri 603 tra infermiere ed infermieri della Cittadella della Carità.

 

La professione infermieristica negli ultimi trent’anni ha subito una trasformazione radicale assumendo sempre più un ruolo determinante in tutto il processo di prevenzione e di cura della persona.

“La svolta è stata possibile anche grazie all’introduzione del diploma accademico nel 1992 e alla definizione del Profilo Professionale degli infermieri del 1994 – spiega la dottoressa Regina Benedetti, dirigente del Servizio professioni sanitarie del “Sacro Cuore Don Calabria” -. Queste norme sono risultate i due pilastri fondamentali del processo di sviluppo della formazione culturale e professionale degli infermieri che accanto alla figura del medico garantiscono presenza attiva, competenza ed umanità alla persona. La recente trasformazione dei collegi professionali in Ordini datata 15 febbraio di quest’anno ha formalizzato il riconoscimento della professione infermieristica come professione intellettuale“.

 

Oggi nei luoghi di diagnosi e cura lavorano infermieri in possesso di Laurea triennale di 1° livello, di Laurea magistrale di 2° livello in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, di Dottorato di ricerca, di Master di specializzazione di 1° e 2° livello nella clinica, nell’organizzazione e nella ricerca. Nell’elenco nazionale dei professionisti sanitari idonei alla nomina di direttore generale delle Ulss. e delle Aziende Ospedaliere sono presenti anche appartenenti alla professione infermieristica ed alcuni infermieri hanno già ricevuto l’incarico direzionale.

 

Nel nostro ospedale la competenza, frutto della formazione accademica, si unisce ai valori del carisma del nostro fondatore San Giovanni Calabria – conclude la dottoressa Benedetti -. Si tratta di un valore aggiunto che favorisce da parte degli infermieri di tutta la Cittadella della Carità un’accoglienza e un accompagnamento dei pazienti incentrato sull’umanizzazione delle cure e sull’attenzione a tutti i bisogni della persona, contribuendo far sì che la nostra struttura possa essere considerata e stimata nell’intero panorama sanitario“.

Nella foto di copertina: una rappresentanza degli infermieri del “Sacro Cuore Don Calabria”