Si è tenuto da 18 al 20 settembre alla Camera di Commercio uno degli appuntamenti più rilevanti del panorama dell’oncologia nazionale ed internazionale. Un evento dai grandi numeri: oltre 500 gli iscritti al meeting; più di un centinaio i relatori; 300 gli abstract di lavori scientifici che saranno presentati, un numero mai raggiunto nelle scorse edizioni.  Durante la tre giorni gli esperti hanno fatto il punto sullo sviluppo di nuove strategie integrate tra ricerca e applicazioni tecnologiche avanzate con l’obiettivo di aprire una nuova stagione nella cura dei tumori.

Dal 18 al 20 settembre si è tenuto alla Camera di Commercio il decimo Annual Meeting di Alleanza contro il Cancro (ACC), la rete di ricerca sui tumori del Ministero della Salute. Si tratta uno degli appuntamenti più rilevanti del panorama dell’oncologia nazionale ed internazionale in quanto al network aderiscono 27 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Superiore della Sanità. Tradotta in numeri questa rete comprende 9.400 ricercatori, 6.600 pubblicazioni, 237mila ricoveri oncologici all’anno e 5.500 studi clinici attivi (vedi interviste e video in fondo a questo articolo).

PARTECIPAZIONE SENZA PRECEDENTI
Dott.ssa Stefania Gori

La tre giorni è stata organizzata quest’anno in collaborazione con l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, membro del network dal 2021, e la presidenza è stata affidata alla dottoressa Stefania Gori, direttore dell’Oncologia Medica e del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale di Negrar.

“L’edizione scaligera si è distinta da una partecipazione senza precedenti: oltre 500 gli iscritti al meeting; più di un centinaio i relatori, provenienti dai maggiori Istituti oncologici italiani e dall’estero; infine sono stati 300 gli abstract di lavori scientifici che sono stati presentati dai ricercatori, un numero mai raggiunto nelle scorse edizioni”, è il bilancio della dottoressa Gori.

NTERVENTI SCIENTIFICI SU TUTTI GLI AMBITI ONCOLOGICI

L’incontro ha fatto il punto sullo sviluppo di nuove strategie integrate tra ricerca traslazionale, trial clinici e applicazioni tecnologiche avanzate, con l’obiettivo di aprire una nuova stagione nella cura dei tumori. Il programma comprendeva lectio magistralis, sessioni plenarie e parallele dedicate ai principali ambiti oncologici (mammella, polmone, ovaio e altri), con focus su immunoterapia, microbiota e oncologia di precisione, cioè trattamenti, non più standard, ma personalizzati per ogni paziente in base alle specifiche caratteristiche molecolari e genetiche del suo tumore.

SESSIONI SPECIALI SU NUOVE TECNOLOGIE E VACCINI E CANCRO

Tra le sessioni speciali si è distinta quella su “New Technologies in cancer treatment, con le relazioni del professor Filippo Alongi,  direttore del Dipartimento di Radioterapia Oncologica dell’IRCCS di Negrar sulle nuove frontiere della Radioterapia, e del professor Stefano Fanti, direttore della Medicina Nucleare del Sant’Orsola di Bologna che ha parlato dei nuovi radiofarmaci terapeutici per il tumore della prostata. Un’altra sessione speciale è stata dedicata a “Vaccines and Cancer”, moderata dalla dottoressa Gori e dal prof. Federico Gobbi, direttore scientifico dell’IRCCS di Negrar e primario del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Sono intervenuti: il dottor Alessandro Inno e la dottoressa Chiara Piubelli, rispettivamente oncologo e responsabile della ricerca biomedica del Sacro Cuore Don Calabria; la dottoressa Angioletta Lasagna, oncologa della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.

ACC: LA RETE PER TRASFORMARE LA CONOSCENZA IN CURA
Prof. Ruggero De Maria

“Alleanza contro il Cancro è nata per trasformare conoscenza in cura, facendo da ponte tra pazienti, ricerca e istituzioni. Oggi quel ponte è diventato un’infrastruttura che si estende dall’Italia al mondo”, ha detto il Presidente di ACC, Ruggero De Maria, aprendo i lavori e ribandendo il ruolo internazionale della Rete.

“Il nostro obiettivo è che l’Italia, attraverso Alleanza contro il Cancro, diventi il cuore di una strategia europea e globale sull’oncologia di precisione, portando i pazienti dentro l’agenda delle istituzioni internazionali”.

I SALUTI  DA PARTE DEL MINISTERO E DEL PRESIDENTE ZAIA

Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuta, tramite video-messaggio, Maria Rosaria Campitello, Capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute secondo la quale “il contrasto alle neoplasie richiede un approccio integrato che unisca prevenzione, ricerca, innovazione tecnologica, formazione continua e soprattutto il trasferimento rapido della conoscenza scientifica in percorsi di cura efficaci. ACC ha guidato quattro progetti di rilievo finanziati con 10 milioni di euro, sviluppando piattaforme clinico-scientifiche di oncologia di precisione e raccogliendo dati fondamentali di analisi molecolari – ha aggiunto – Sono risultati che hanno già rafforzato la capacità di diagnosi tempestive e terapie personalizzate”.

La lotta contro le neoplasie come impegno collettivo era al centro del messaggio del Presidente della Regione, Luca Zaia: “Si tratta di una missione che coinvolge tutti senza alcuna distinzione. Ed è proprio da questa consapevolezza diffusa che emerge per le Istituzioni l’obbligo di rispondere alla chiamata dei cittadini, mostrando senso di responsabilità, mettendo in atto azioni concrete per accelerare la ricerca scientifica e, di fatto, consegnare ai pazienti coinvolti un iter di guarigione che possa avvalersi delle migliori tecnologie disponibili. Permettetemi inoltre di rammentare l’impegno assunto dalla Regione del Veneto in materia di ricerca scientifica e supporto all’ambito oncologico. Impegno che anche l’IRCCS di Negrar ha fatto proprio in modo rilevante in questi anni”.

Sono seguiti poi gli interventi di Paola Poli, consigliera del Comune di Verona, Pola Poli, che ha portato i saluti del sindaco Damiano Tommasi, del professor Michele Milella, direttore del Dipartimento di Ingegneria per la Medicina di Innovazione dell’Università di Verona, in rappresentanza del Pierfrancesco Nocini, e dell’amministratore delegato dell’IRCCS di Negrar, Claudio Cracco.

GRAZIE ALLA RICERCA IN ITALIA QUASI QUATTRO MILIONI DI PERSONE VIVE NONOSTANTE UNA DIAGNOSI DI CANCRO

«Sono 3,7 milioni le persone che in Italia oggi vive nonostante una diagnosi di tumore, con un incremento dell’1,5% nell’ultimo decennio. Diminuisce anche la mortalità fra i giovani adulti”, ha detto la dottoressa Gori a margine del meeting per sottolineare quanto i progressi della ricerca abbiano cambiato la storia dei pazienti oncologici. “Di fatto, oggi, la metà di coloro a cui viene diagnosticato un cancro guarisce, con punte del 90% per il tumore della mammella e della prostata in fase iniziale, ma si registrano lunghissime sopravvivenze anche in molte forme metastatiche. Obiettivi impensati fino a pochi anni fa, ma resi possibili soprattutto grazie allo sviluppo della ricerca: l’ampliamento delle conoscenze sulle caratteristiche genomiche di ogni neoplasia ha consentito di mettere a punto farmaci innovativi e trattamenti personalizzati sempre più efficaci anche nella fase avanzata della malattia».

ONCOLOGIA DI PRECISIONE: LO STUDIO BE-ROME
Prof. Paolo Marchetti

Il Meeting di ACC si è concluso con la lectio magistralis del professor Paolo Marchetti, direttore scientifico dell’IDI dell’Immacolata di Roma che ha presentato lo studio BE-ROME. L’oncologia di precisione già nello studio ROME (in corso di pubblicazione) ha evidenziato come una terapia antitumorale personalizzata possa determinare, in pazienti con malattia oncologica metastatica pretrattati, un vantaggio rispetto alla terapia standard. Vantaggi in termini di riduzione della massa tumorale e di aumentata sopravvivenza senza progressione.  il trial BE-ROME, che coinvolgerà oltre 70 centri oncologici italiani e 5.000 pazienti e che valuterà in maniera ancor più approfondita l’utilizzo di una terapia personalizzata per ogni malato, in base alle caratteristiche genomiche del tumore e alla decisione di un gruppo di esperti (Molecular Tumor Board).

L’Annual Meeting di ACC del prossimo anno si terrà a Napoli all’Università Partenope. “Continueremo a discutere sui nuovi risultati della ricerca e come questi possano garantire nuove opportunità di cura ai nostri pazienti oncologici”, ha detto il dott. Alfredo Budillon, direttore scientifico della Fondazione Pascale. “Questi risultati sono in particolare le nuove tecnologie della biologia molecolare per una diagnosi sempre più precoce del tumore e una terapia sempre più personalizzata. Ma anche nuovi farmaci soprattutto per quelle neoplasie che attualmente sono difficili da curare”.