Il 4 febbraio è la Giornata Mondiale contro il Cancro.  Se oggi questa patologia non è più quel brutto male il cui nome non veniva nemmeno pronunciato lo dobbiamo alla diagnosi precoce, alla ricerca e all’evoluzione straordinaria delle terapie. Tra queste la radioterapia che da sola o in associazione alla chirurgia e alle terapie medico-farmacologiche contribuisce alla guarigione di un numero crescente di pazienti

Il prof. Alongi con la sua équipe

Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro, promossa dall’UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) affinché la lotta contro il cancro continui ad essere una priorità nell’agenda mondiale della salute e dello sviluppo. Abbattendo soprattutto le disparità di opportunità di cura che esistono tra Paesi o all’interno degli stessi.

Grazie alla diagnosi precoce e all’evoluzione straordinaria delle terapie, la patologia tumorale non è più quel “brutto male” (come veniva chiamata) implacabile. E’ infatti costantemente in crescita il numero dei pazienti che possono definirsi guariti. E per coloro ancora impegnati nel percorso terapeutico, la qualità di vita è enormemente migliorata.

Le modalità terapeutiche in oncologia si sono affinate nel tempo, con una chirurgia sempre meno invasiva, con farmaci sempre più ‘intelligenti’, e con una radioterapia sempre più avanzata, moderna e precisa.

Nello specifico, la radioterapia, nell’armamentario terapeutico in oncologia, è una modalità di cura importantissima: fino al 60% dei pazienti affetti da malattia tumorale viene trattato con radiazioni ionizzanti.

Questa metodica nel corso degli ultimi decenni si è fortemente sviluppata, sul fronte di un’ottima tollerabilità da parte dei pazienti e di una elevatissima precisione, tanto da sostituirsi spesso all’intervento chirurgico.

La radioterapia rappresenta oggi l’espressione più alta del connubio tra l’evoluzione tecnologico-ingegneristica delle apparecchiature in campo medico e l’elevatissima professionalità dei radioterapisti oncologi, che ogni giorno a fianco di chirurghi, di oncologi medici, e specialisti nella diagnostica valutano, in un contesto multidisciplinare, la modalità di cura più appropriata di ogni paziente oncologico.

La radioterapia viene impiegata da sola con lo scopo di eradicare la malattia tumorale, per esempio nel tumore della laringe, del polmone, della prostata, in fase ancora localizzata.

Ma può essere usata efficacemente insieme alla terapia medico-farmacologica nella cura della malattia localmente avanzata come nel caso dei tumori del distretto cervico-facciale, ginecologico o gastro intestinale.

Infine trova sempre più impiego anche in caso di malattia metastatica, non necessariamente con una finalità esclusivamente palliativo-sintomatica, ma anche in casi selezionati (detti oligo-metastatici), con l’obiettivo di coadiuvare i farmaci o ritardare l’attivazione di nuove linee mediche più tossiche, a favore di un trattamento locale mirato sulle singole sedi di malattia metastatica.

Forte dei risultati ottenuti, le cure radioterapiche entrano di diritto nei successi che l’oncologia ha ottenuto nella lotta contro il cancro ed è necessario un impegno da parte di tutti perché metodiche come queste, all’avanguardia, siano accessibili a tutti i pazienti, come sollecita questa Giornata mondiale. Nella radioterapia tanta strada è stata fatta e all’orizzonte ci sono prospettive di ulteriori miglioramenti.

Filippo Alongi
Direttore del Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria
Professore associato di Radioterapia all’Università di Brescia

INFORMAZIONI SUL CANCER CARE CENTER DEL “SACRO CUORE DON CALABRIA” clicca qui