Firmata una convenzione tra due eccellenze nel campo delle patologie infettive e di importazione con il finanziamento da parte dell’ospedale di un posto di ruolo di professore associato

Una collaborazione ormai consolidata negli anni che oggi si trasforma in sinergia per la ricerca, la didattica e l’assistenza nell’ambito delle malattie tropicali.

Questa mattina nella sala Barbieri di Palazzo Giuliari, a Verona, l’Università scaligera e l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria hanno stipulato una convenzione che prevede il finanziamento, da parte del nosocomio calabriano, di un posto di ruolo di professore associato del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica.

Il docente – che sarà incaricato a seguito di un concorso pubblico – svolgerà l’attività clinica nel Centro per le Malattie Tropicali di Negrar, mentre quella didattica e di ricerca verrà espletata presso l’Ateneo veronese e al “Sacro Cuore Don Calabria”.

“E’ una giornata molto importante – ha detto il rettore Nicola Sartor – sia per l’Università di Verona sia per il “Sacro Cuore” anche per l’impegno finanziario assunto dall’ospedale, onere che per disposizioni ministeriali deve essere di quindici anni. Ma al di là di questo – ha proseguito – oggi ufficializziamo una sinergia tra due eccellenze: la Scuola di specializzazione in malattie infettive e tropicali, diretta dal professor Ettore Concia, la sola nel Triveneto. E il Centro per le Malattie Tropicali (nella foto l’équipe), diretto dal dottor Zeno Bisoffi, Centro di riferimento della Regione Veneto per le patologie di importazione”.

Entrambe le realtà hanno inoltre “diramazioni” internazionali: la Scuola di specializzazione dal 1992 invia gli studenti all’ospedale di Ngozi (Burundi) per approfondire lo studio delle patologie tropicali. Mentre l’ospedale di Negrar collabora con i nosocomi di Marituba (Brasile) e di Luanda (Angola).

“Con la firma della convenzione – ha affermato l’amministratore delegato del “Sacro Cuore Don Calabria”, Mario Piccinini – l’ospedale di Negrar ha l’importante opportunità di coprire un ruolo nella didattica e nella ricerca in una delle più prestigiose università italiane”.

Una firma all’insegna della continuità storica, ha sottolineato il dottor Piccinini, riferendosi alla nascita nel 1988 della Fondazione Don Giovanni Calabria per le Malattie Tropicali, che poi ha dato vita al Centro per le Malattie Tropicali l’anno successivo.

Tra i promotori della Fondazione c’erano anche Giorgio Zanotto, Giambattista Rossi e Giorgio De Sandre, illustri veronesi che hanno avuto un ruolo chiave nella nascita dell’Università di Verona e della Facoltà di Medicina. La tradizione quindi continua – ha proseguito l’amministratore delegato – nella prospettiva della costruzione di un sistema tra gli ospedali del territorio, come il “Sacro Cuore”, e la nostra Università”.

Sulla rilevanza della convenzione è intervenuto anche il professor Ettore Concia, direttore della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali. “Chi possiede le competenze in questo campo ha il dovere di metterle in comune in un mondo diventato villaggio globale, dove anche le malattie non hanno confini: oggi si ammala di patologie tropicali l’italiano che viaggia e ne soffre l’immigrato che viene da noi. Le malattie del futuro giungeranno dall’Africa. Lo stiamo già sperimentando: la patologia più nota è la malaria, non ancora sconfitta ma abbiamo visto le devastanti conseguenze di Ebola. Non se ne parla, ma in Brasile c’è un’epidemia di febbre gialla e il virus Zika desta preoccupazione”.

Invitabile domanda: ma i migranti portano da noi malattie? “La risposta è no. Soffrono prevalentemente di HIV, ma di un sierotipo diverso, possono quindi essere contagiati ma non contagiare. Altra patologia è la tubercolosi, ma a fronte di un aumento di casi tra i migranti, sta diminuendo l’incidenza tra gli italiani”.

Alla firma della convenzione sono intervenuti il professor Antonio Lupo, prorettore dell’Università di Verona, e il dottor Fabrizio Nicolis e il dottor Claudio Cracco, rispettivamente direttore sanitario e amministrativo dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria.

Testo: elena.zuppini@sacrocuore.it

Servizio fotografico: matteo.cavejari@sacrocuore.it