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Dal 9 all’11 aprile presso piazzale Perez sarà presente un pullman presso il quale i cittadini possono incontrare gli oncologi AIOM per avere informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico.

Ritorna a Negrar, a pochi chilometri dal centro di Verona, il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia” (in allegato il volantino), in una nuova edizione. Dal 9 all’11 aprile in Piazzale Perez sosterà un pullman presso il quale gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini, le associazioni dei malati e dei familiari. Quella di Negrar è la prima tappa di una manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città del Paese.

“In Veneto ogni anno circa 12.700 casi di tumore potrebbero essere evitati, il 40% del totale, un vero e proprio esercito di persone – spiega Stefania Gori, presidente nazionale AIOM e direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar -. Basta seguire alcune semplici regole: niente fumo, alimentazione corretta, attività fisica costante e adesione agli esami di screening. Inoltre oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita”.

Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove terapie, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia, in Veneto questa percentuale raggiunge il 61,5%, fra le più alte a livello nazionale. “Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”, sottolinea la dottoressa Gori.

In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore (circa 192.000 uomini e 177.000 donne), in Veneto 31.750 (16.550 uomini e 15.200 donne). Le cinque neoplasie più frequenti nella Regione sono quelle del colon-retto (4.500), seno (4.450), polmone (3.400), prostata (2.950) e melanoma (1.500).

“Il Veneto è Regione virtuosa nell’adesione agli esami di screening anticancro – continua Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione AIOM -, anche i dati relativi all’attività fisica e all’eccesso ponderale sono migliori rispetto alla media nazionale, ma sono notevoli i margini di miglioramento: nella Regione è sedentario il 22% dei cittadini (32,5% Italia) ed il sovrappeso riguarda il 30,3% (31,7% Italia). L’obesità interessa il 9,9% della popolazione (10,5% Italia). I fumatori sono il 22,7% (26,4% Italia). Superiori invece rispetto alla media nazionale (16,9%) i dati relativi al consumo a maggior rischio di alcol (24,4% Veneto)”. Si stima che nella Regione vivano più di 277.000 cittadini dopo la diagnosi di tumore, una cifra in costante crescita.

Nella foto la dottoressa Stefania Gori e l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, in occasione del Festival della prevenzione e dell’innovazione oncologica che si è tenuto a Negrar l’anno scorso