Il dottor Oleksandr Ivanchuk e il dottor Yurii Sursaiev, provenienti dal City Hospital di Vynnitsia, sono stati in Valpolicella nell’ambito di una collaborazione promossa dal “Sacro Cuore” insieme alla Nunziatura Apostolica di Kiev

Dall’Ucraina a Negrar per studiare il sistema organizzativo e le procedure messe in atto al “Sacro Cuore-Don Calabria” nella presa in carico del paziente e nel percorso diagnostico-terapeutico, in particolare nell’ambito del pronto soccorso e della terapia intensiva. A intraprendere questo viaggio formativo sono stati due medici del City Hospital of Emergency Care di Vynnitsia, città situata a 260km dalla capitale Kiev, che sono rimasti in Valpolicella dal 26 febbraio all’8 marzo. Si tratta del dottor Oleksandr Ivanchuk, endocrinologo, e del dottor Yurii Sursaiev, direttore del reparto di terapia intensiva.

 

L’iniziativa fa parte di un progetto di collaborazione promosso dal “Sacro Cuore” insieme alla nunziatura apostolica di Kiev, guidata dal veronese mons. Claudio Gugerotti. “Già lo scorso autunno sono venuti alcuni medici dal City Hospital per conoscere il “Sacro Cuore” e in maggio verranno in visita il direttore sanitario e il sindaco di Vynnitsia, che è responsabile per le strutture sanitarie locali”, spiega il dottor Claudio Bianconi, direttore della Neurologia e uno dei promotori del progetto.

 

Il rapporto tra il nosocomio calabriano e l’Ucraina si arricchisce dunque di un nuovo capitolo dopo che lo scorso anno un’equipe medica del “Sacro Cuore” ha svolto un ruolo di consulenza per conto di Papa Francesco sui progetti sanitari da finanziare nelle zone teatro di guerra al confine con la Russia. “La sanità di questo Paese è in una fase di grande cambiamento e ammodernamento – aggiunge il dottor Carlo Lorenzi del Pronto Soccorso, che ha seguito i medici ucraini durante la loro permanenza a Negrar – perciò questa collaborazione è importante anche nella prospettiva di aiutare i colleghi a riorganizzare il loro sistema sanitario secondo i più moderni criteri di efficienza“.

 

Durante la visita, il dottor Ivanciuk è rimasto prevalentemente in Pronto Soccorso, studiando in particolare la gestione dei pazienti, i presìdi medici utilizzati e le linee guida seguite nei casi di emergenza più frequenti, quali gli stroke e gli infarti miocardici. “Al City Hospital di Vynnitsia è in corso una riorganizzazione del dipartimento dedicato alle emergenze – racconta Ivanciuk – per noi è importante avere un riferimento come quello di Negrar. Infatti finora in Ucraina non esiste il pronto soccorso come lo intendete voi, cioè con medici specializzati che intervengono sulle emergenze. È piuttosto una porta di accesso all’ospedale, dove passano tutti, anche per i ricoveri e le visite programmate”.

 

Il dottor Sursaiev è stato prevalentemente presso il blocco operatorio e il reparto di Terapia Intensiva. “In questi giorni ho notato che ci sono importanti differenze tecniche rispetto al nostro modo di procedere – puntualizza il medico ucraino – In particolare qui a Negrar ci sono standard molto elevati e soprattutto delle rigide procedure di controllo. Il controllo medico sui pazienti è continuo, con l’uso di dispositivi medici di monitoraggio molto avanzati e linee guida dettagliate che garantiscono l’appropriatezza delle cure“. Differenze che secondo i due medici del City Hospital potranno essere molto ridotte se passerà la riforma sanitaria che attualmente è in discussione nel Parlamento di Kiev, prevedendo una riorganizzazione del sistema e un aumento degli investimenti.

 

Prima di ripartire per Vynnitsia, Ivanciuk e Sursaiev ci tengono a ringraziare il personale del “Sacro Cuore”. “In questi giorni ci siamo sentiti davvero accolti con il sorriso. Anche se la nostra presenza poteva essere impegnativa perché stavamo ad osservare in un luogo dove tutti lavoravano, ci hanno trattato benissimo e ci hanno spiegato tutti gli aspetti di ciò che veniva fatto. Per questo vogliamo ringraziare di cuore”.

matteo.cavejari@sacrocuore.it

* Nella foto di copertina da sx: dott. Sursaiev, dott. Lorenzi, dott. Bianconi e dott. Ivanciuk

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