A causa dell’emergenza Coronavirus la Cardiologia ha ridotto l’attività concentrandosi sulle urgenze e sugli prestazioni non prorogabili. Ma i pazienti non devono temere: sono sempre aperti i canali telefonici e di telemedicina
“State a casa. E’ un sacrificio che dobbiamo fare tutti per bloccare la catena dei contagi da CoViD-19, ma in particolare lo devono fare le persone con cardiopatie croniche, a rischio di complicanze molto gravi se contraggono il virus”. Lo ribadisce con forza il direttore della Cardiologia, dottor Giulio Molon.
L’Unità Operativa Complessa di Cardiologia ha disdetto tutte le attività ambulatoriali, sia divisionali che in libera professione, che verranno riprogrammate non appena sarà possibile. “Ma i pazienti cardiopatici che hanno bisogno di controlli ambulatoriali regolari non si sentano abbandonati e nemmeno non protetti. La nostra Cardiologia non ha mai smesso di funzionare, è sempre attiva per accogliere e trattare persone con sintomi cardiologici, pronta a rispondere alle esigenze dei pazienti”, rassicura Molon.
Rimane un punto fermo, e non potrebbe essere diversamente, la pronta disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per trattare qualsiasi tipo di urgenza (infarto, coronaropatie, aritmie minacciose o blocchi cardiaci) con possibilità di eseguire coronarografie, angioplastiche, impianti di defibrillatore o pacemaker.
“Permane intatta inoltre – precisa Molon – la possibilità di eseguire visite ambulatoriali o altre diagnostiche, non procrastinabili per sintomi o situazioni ritenute a rischio e che debbano essere risolte in tempi rapidi. Le nostre segreterie continuano ad essere attive per accogliere le richieste ed i quesiti dei pazienti e per fornire delle risposte che siano in linea con i bisogni e le aspettative di chi chiama”. Il numero di telefono da contattare è lo 045.6013244, ma è possibile scrivere anche all’indirizzo servizio.cardiologia@sacrocuore.it
Una delle raccomandazione del Ministero è quella di preferire il contatto telematico con i pazienti. “Questo avviene già da tempo per i nostri pazienti con pacemaker o defibrillatore, che sono seguiti da casa mediante telemedicina – sottolinea il cardiologo -. In pratica sappiamo come stanno e come funzionano i loro dispositivi impiantati perché ci trasmettono i loro dati dal proprio domicilio, anche mediante il loro smartphone. Non ci serve vederli in ambulatorio. Inoltre, con tutti i nostri pazienti, siamo sempre stati disponibili al contatto telefonico o tramite e-mail. Sicuramente in questo momento è ancora maggiore l’attenzione di tutti noi, dello staff medico, infermieristico e di segreteria, nel dare supporto telefonico, informazioni su farmaci, consulenze e rispondere a dubbi”.
Molte persone telefonano per chiedere informazioni sulle terapie in corso preoccupate anche per il rinnovo dei piani terapeutici che sono necessari per ottenere alcuni farmaci. “A tal proposito ricordo che AIFA, l’Agenzia nazionale del farmaco, in data 12 marzo ha comunicato la proroga di 90 giorni della durata dei piani terapeutici in scadenza (https://www.aifa.gov.it), e quindi non c’è motivo di allarmarsi se non si può accedere all’ospedale per il rinnovo”, conclude il primario.