Nei giorni scorsi quattro accademici giapponesi hanno assistito all’applicazione su tre pazienti del trattamento biologico per la rigenerazione della cartilagine articolare, per cui il Centro del dottor Zorzi è leader internazionale
Dal Giappone all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar per apprendere “sul campo” le tecniche per i trattamenti biologici della degenerazione della cartilagine articolare, quel processo di usura che, se non bloccato in tempo, porta inevitabilmente alla sostituzione dell’articolazione (ginocchio, spalla, anca, caviglia) con l’impianto di protesi.
Quattro professori della Juntendo University di Tokyo – Yoshitomo Saita, Takanori Wakayma, Sayuri Uchino e Shin Fukusato – nei giorni scorsi hanno infatti incontrato il direttore dell’Ortopedia e Traumatologia, il dottor Claudio Zorzi, e la sua équipe per assistere all’applicazione su tre pazienti di una metodica basata sull’infiltrazione direttamente nell’articolazione di cellule mesenchimali del tessuto adiposo. Lipogems – dal nome dello strumentario necessario per effettuare il trattamento – si sta infatti sviluppando anche in Giappone e gli accademici nipponici, presenti in Italia per un meeting scientifico, non hanno voluto perdere l’occasione di visitare l’ospedale di Negrar, centro che vanta la più alta casistica a livello internazionale, con circa 1.300 pazienti trattati dal 2013.
“E’ una terapia ben tollerata dai pazienti, che garantisce ottimi risultati – spiega il dottor Zorzi -. Ha un effetto riparatore della cartilagine, rallentando, se non bloccando, il processo artrosico in atto, eliminando anche lo stato doloroso. Questo consente di posticipare il più possibile l’impianto protesico, con vantaggi soprattutto per i pazienti più giovani, che dovrebbero altrimenti sostituire l’impianto dopo una ventina d’anni”.
Il tanto vituperato tessuto adiposo in realtà contiene un tesoro prezioso: una cellulamesenchimaleogni cento adipose. La cellula mesenchimale ha la capacità diattivarsi per riparare o proteggere il tessuto, in questo caso la cartilagine, sottoposto ad usura. “Il trattamento consiste nel prelevare in anestesia locale tramite liposuzione circa 50grammi di grasso dall’addome o dalle cosce – spiega il chirurgo ortopedico Daniele Screpis -. Tramite un apposito strumentario il grasso viene letteralmente shakerato, per separarlo dal sangue e da altri componenti”. Una volta effettuata questa operazione le cellule adipose vengono immediatamente infiltrate con una semplice iniezione direttamente nell’articolazione. “Basta una sola applicazione – sottolinea il dottor Screpis -. Già a due mesi vi sono i primi miglioramenti; a sei mesi dall’intervento il movimento dell’articolazione appare più fluido e il paziente riferisce una riduzione della sintomatologia dolorosa“.
Lipogems viene impiegato a Negrar principalmente per le patologie artrosiche del ginocchio, ma trova applicazione anche per l’anca, la caviglia,la spalla e le tendinopatie. E’ indicato quando il danno alla cartilagine è diffuso e ad uno stadio avanzato.