Questa mattina alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità è stata inaugurata la Cardiologia, completamente rinnovata nella parte delle degenze. L’eccellenza dell’attività si accompagna così al comfort alberghiero per il paziente

Era sempre il giorno della Festa patronale, quando nel 2012 è stato tagliato il nastro delle due nuove sale di Emodinamica dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, diretta dal professor Enrico Barbieri. Questa mattina, Festa liturgica del Sacro Cuore, al rinnovamento tecnologico si è affiancato quello strutturale con la benedizione inaugurale del reparto completamente ridisegnato.

A fare gli onori di casa il presidente della struttura calabriana, fratel Gedovar Nazzari, l’amministratore delegato Mario Piccinini, il direttore sanitario, Fabrizio Nicolis, il direttore amministrativo, Claudio Cracco, il vicepresidente don Waldemar Longo e il vicario generale dell’Opera Don Calabria, don Luciano Squizzato, che ha impartito la benedizione.

All’evento erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, il sindaco di Negrar, Roberto Grison il direttore generale dell’Ulss 9, Claudio Girardi, e l’avvocato Lucia Poli in rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera (vedi video e interviste dell’inaugurazione).

Alle 12 il vescovo di Verona Giuseppe Zenti ha celebrato la Messa nella Cappella del Sacro Cuore.

Dopo l’intervento iniziale del presidente Nazzari, che ha sottolineato l’importanza per un ospedale di una festa come quella del Sacro Cuore che celebra la tenerezza di Dio, ha preso la parola il professor Enrico Barbieri che ha descritto la totale ristrutturazione del reparto composto da nove stanze, otto riservate a due pazienti e una singola per i casi di maggiore difficoltà ed emergenza. Quattro letti (a breve saranno sei) sono dotati di un sistema di monitoraggio elettrocardiografico.

La ristrutturazione ha cambiato completamente il volto del reparto con la demolizione dell’esistente, il rifacimento dei pavimenti e l’installazione di impianti di condizionamento con ricambio d’aria di ultima generazione. Anche l’arredamento è stato totalmente rinnovato ed è stato scelto un impianto di illuminazione a basso consumo. Inoltre è stato ricavato un nuovo spazio, prima mancante, dedicato al soggiorno-sala di attesa per i pazienti che sono in regime di pre-ricovero. Completano il reparto la stanza del medico di guardia, l’ambulatorio infermieristico e l’ambulatorio medico.

 

“La posizione del reparto è ottimale – ha spiegato il primario – in quanto siamo solo due piani sopra il Pronto Soccorso e sullo stesso piano delle degenze sono presenti le sale di emodinamica. Questo consente una presa in carico estremamente rapida dei pazienti più critici, come quelli colpiti da infarto miocardico”.

La situazione logistica unitamente “alla competenza dei miei collaboratori – ha proseguito il cardiologo – ci ha consentito di raggiungere risultati più che soddisfacenti. L’anno scorso abbiamo effettuato oltre 1.200 ricoveri e abbiamo eseguito 350 angioplastiche (il trattamento utilizzato per dilatare il restringimento dell’arteria coronarica responsabile dell’infarto ndr) di cui 150 in urgenza”.

Ad attestare l’eccellenza della Cardiologia di Negrar sono stati anche i dati Agenas 2016 (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) che pongono l‘Unità Operativa Complessa di Negrar al primo posto in regione per numero di infarti trattati con angioplastica coronarica entro due giorni dal ricovero (76% contro la media nazionale del 43,32%). Sempre per quanto riguarda il trattamento dell’infarto miocardico si distingue per un ulteriore risultato positivo, registrando una mortalità a 30 giorni del 7,96% contro la media nazionale del 9,03%. Inoltre, insieme ad altri reparti come la Geriatria e la Medicina Generale, concorre ad ottenere il terzo miglior risultato del Veneto quanto a minor numero di decessi (5%) a 30 giorni dal ricovero per scompenso cardiaco congestizio.

“La provincia di Verona è in una posizione aurea per quanto riguarda la Sanità in una regione la cui popolazione, sostiene l’Oms, è la più longeva d’Europa – ha sottolineato l’assessore Coletto -. L’Azienda ospedaliera universitaria integrata, gli ospedali di rete, l’ospedale di Negrar e la clinica di Peschiera formano un tetraedro che nel tempo si consolida sempre di più a servizio dei cittadini del territorio. La presenza di di Cardiologie H24 (operative tutto il giorno e per tutti giorni dell’anno per il trattamento dell’infarto miocardico) di Verona, Negrar e Peschiera sono una garanzia di rapidità d’intervento con risultati eccellenti sulla mortalità come dimostrano i dati del ‘Sacro Cuore Don Calabria‘”.

In occasione della Festa, nel giardino dell’ospedale Don Calabria sono stati esposti i quadri di Luigi Zardini, allievo del corso di pittura della Scuola d’Arte “Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella e da qualche tempo paziente dell’Oncologia di Negrar. Attraverso le sue opere, Zardini esprime le emozioni suscitate dalla malattia: soggetti e colori felici nei momenti buoni, colori e soggetti cupi quando la speranza vacilla. Luigi Zardini è l’esempio di quanto l’arte, la pittura in questo caso, sia durante la malattia una forma di cura e di prendersi cura, oltre a una risorsa per combattere.

Nelle foto Ennevi la cronaca dell’evento. In copertina l’équipe di Cardiologia

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