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L’attenzione all’aspetto psicologico accanto a quello clinico è fondamentale nella gestione di patologie croniche come il morbo di Crohn. Se ne parla il 26 novembre in un incontro scientifico al Sacro Cuore

Si parlerà di malattie infiammatorie croniche intestinali e in particolare del morbo di Crohn questo sabato 26 novembre (a partire dalle 8.30) nella sala Perez dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (vedi programma).

 

L’incontro scientifico, promosso dal Centro multispecialistico per le malattie retto-intestinali, tratterà della diagnostica radiologica e delle strategie medico-chirurgiche di una patologia che in Italia colpisce circa 250mila persone, con riflessi importanti sulla qualità di vita dei pazienti, ma anche con rilevanti costi sociali e sanitari. “Per questo diventa fondamentale – spiega il dottor Andrea Geccherle, responsabile del Centro – che accanto all’aspetto clinico si ponga attenzione anche a quello psicologico. Infatti si tratta di patologie che possono comportare aspetti di ansia e depressione nel paziente, per le inevitabili conseguenze sulla sua vita relazionale e lavorativa, tali da influenzare anche l’adesione alla terapia”. In proposito il convegno riserverà la sessione centrale proprio a questi aspetti, durante la quale sarà presentata l’esperienza del Centro del “Sacro Cuore” .

 

Il simposio sarà anche l’occasione per un confronto tra gli specialisti del Centro di Negrar e quello dell’Irccs Humanitas di Rozzano (Milano) per condividere con loro esperienze e attività cliniche.

 

La mattinata sarà aperta dall’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, a cui seguirà una sessione sulle novità terapeutiche delle fistole perianali complesse che caratterizzano le malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Il dottor Pier Carlo Meinero, dell’ospedale di Negrar, presenterà una nuova tecnica chirurgica (VAAFT) che consente di curare e chiudere la fistola dal suo interno tramite l’impiego di uno speciale strumento ottico che viene introdotto nella fistola stessa.

 

Sul ruolo, invece, della risonanza magnetica nella diagnosi, nelle scelte terapeutiche ma anche nel controllo dell’efficacia della terapia sarà dedicata l’ultima parte del convegno in cui interverrà il dottor Gionata Fiorino dell’Humanitas.

 

Gli aspetti psicologici del morbo di Crohn e della rettocolite ulcerosa saranno trattati dalle psicologhe Irene Strada dell’Università di Milano, ed Eleonora Geccherle, del Centro di Negrar, che a gennaio avvierà la seconda edizione di un ciclo di nove incontri serali con i pazienti aderenti all’Associazione Malattie Infiammatorie Intestinali (AMICI). “Sono stati gli stessi pazienti a chiedere di realizzare e a promuovere dei momenti in cui si parlasse della malattia, ma anche dove si andasse oltre al sintomo fisico per comprendere le emozioni che esso scatena – spiega la dottoressa Geccherle -. L’obiettivo del progetto è dare un programma completo e ‘su misura’ al paziente affetto da malattia intestinale cronica che presenta frequentemente complicanze anche di tipo psicologico.Recentemente per la complessità dei casi che afferiscono al centro si è evidenziata la necessità di un inquadramento psicologico dei pazienti e un intervento di supporto nell’affrontare la condizione di malattia.” “In questi incontri – prosegue la psicologa – il compito del terapeuta è quello di fornire delle tecniche comportamentali e cognitive finalizzate a gestire l’ansia e i pensieri irrazionali legati alla malattia. L’obiettivo del gruppo, la cui metodologia è psicoeducazionale, è quello di consentire al paziente di relazionarsi efficacemente con le proprie emozioni anche nelle fasi più acute fisicamente e psicologicamente della malattia.” Accanto ad un alto tasso di soddisfazione da parte dei pazienti, a distanza di sei mesi alcuni test specifici hanno valutato, tramite un’analisi statistica, che i punteggi relativi alle componenti di ansia e depressione sono diminuiti in maniera significativa nei pazienti che hanno partecipato all’intervento.