Anche l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria si unisce in comunione con Papa Francesco in questa Giornata di digiuno e preghiera per la pace in Ucraina. Il legame speciale tra l’Ospedale di Negrar, l’Opera Don Calabria e il Paese dell’Europa Centrale nell’inferno della guerra

Anche l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria si unisce in comunione con Papa Francesco in questa Giornata di digiuno e preghiera per la pace in Ucraina. Come ogni anno verrà celebrata la Santa Messa con la liturgia della Ceneri a cui seguirà l’Adorazione Eucaristica secondo le intenzioni del Santo Padre.

Dall’udienza generale del Pontefice del 23 febbraio 2022

“… E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

Esiste un legame profondo tra l’Ucraina e l’Ospedale di Negrar con l’Opera Don Calabria. Nel 2017 il “Sacro Cuore Don Calabria” ha affiancato la Nunziatura di Kiev, allora guidata dal vescovo veronese mons. Claudio Gugerotti, per la realizzazione di una serie di interventi umanitari a carattere sanitario voluti e finanziati con i fondi messi a disposizione da papa Francesco in favore della popolazione dell’Ucraina orientale drammaticamente provata dalla guerra (per saperne di più)

Dal 2018, invece, l’Opera Don Calabria è presente in Ucraina nella città di Charkiv con un’attività sociale a favore dei bambini traumatizzati a causa della guerra nel Donbass.

Purtroppo la città è attualmente teatro di combattimenti e i bambini con le loro famiglie sono costretti a cercare rifugi di fortuna e non hanno accesso ai beni di prima necessità. Il personale dell’Opera sul luogo si sta adoperando per aiutare la popolazione, ma la situazione è davvero critica.

Anche in Romania, nella zona di Bacau dove c’è una Casa dell’Opera, la Famiglia Calabriana è impegnata nell’accoglienza dei profughi che giungono in modo incessante dalla vicina frontiera (per sapere di più)