Durante il primo incontro hanno disegnato insieme. Per i successivi c’è già  un programma. Gli ospiti del piano terra della Casa di riposo Nogarè e del micronido Bim Bum Bam di San Vito di Negrar hanno iniziato una bella amicizia, stimolante per entrambi ma soprattutto per gli anziani, che con i piccoli hanno sempre e, reciprocamente, un rapporto speciale.

In un mondo ideale dovrebbe essere sempre così. La convivenza spontanea tra diverse generazioni, in cui conta solo la voglia di stare assieme e condividere momenti di gioia, senza le barriere date dall’età. Come è accaduto mercoledì 5 marzo al primo terra di Casa Nogarè, dove i 26 anziani ospiti hanno trascorso un’ora della loro giornata assieme ai bambini del Micronido Bim Bum Bam (autorizzato e accreditato dalla Regione Veneto) di San Vito di Negrar. Una struttura che ospita quindici piccoli, dai 12 ai 36 mesi. Mercoledì sono arrivati in sei: Bianca, Chanel, Evelyn, Emma, Amelia e Gabriele. Nei prossimi mesi lasceranno il posto ad altri compagni. Ad accompagnarli le educatrici e titolari dello stesso Micronido, Ilaria Bellorti e Nicole Ceradini. Due amiche da una vita, con un sogno in comune che si è realizzato nel maggio dell’anno scorso: quello di poter lavorare con i bambini.

“La nostra idea di nido è una struttura integrata con il territorio”, hanno detto Ilaria e Nicole. “Pertanto cercavamo una collaborazione con le realtà della zona. Una casa di riposo ci è sembrato il luogo ideale per iniziare un dialogo: gli anziani hanno una sensibilità particolare verso i bambini e anche i piccoli si trovano a loro agio con i nonni. Inoltre, il ciclo della vita ci insegna che quando invecchiamo torniamo un po’ tutti all’infanzia…”. Il progetto di Ilaria e Nicole è stato subito accolto da Martina Brigo e Laura Dall’Ora, rispettivamente dirigente dei servizi dell’Area Socio-sanitaria della Cittadella della Carità ed educatrice di Casa Nogarè che insieme alle responsabili del micronido hanno elaborato un programma mensile di attività. Dopo essersi cimentati il 5 marzo con il disegno, ad aprile i bambini e gli anziani si dedicheranno al “giardinaggio” con la collocazione nei vasi di piccole piantine; l’incontro di maggio sarà invece incentrato sulle filastrocche e a giugno su una piacevole merenda. “Credo che sia molto importante aprire la casa di riposo al territorio, perché è parte di esso e non una realtà a sé – afferma la dottoressa Brigo – Queste iniziative come altre sono per gli ospiti delle iniezioni di vita, attivano i ricordi, le loro capacità residue, si sentono utili e parte di una comunità che si interessa a loro. I bambini inoltre sembrano quasi captare il bisogno di affetto degli anziani…”.

Da sinistra Ilaria Bellorti, Nicole Ceradini, Laura Dall’Ora e Martiina Brigo

“Mi sembra di fare un tuffo nel passato, nei ricordi di una vita”, commenta Maria con in mano dei palloncini, accanto una  bimba che gioca con lei. “Io ho trascorso la mia esistenza in mezzo ai ragazzi, come insegnante: prima alle elementari, poi alle medie e alle superiori.  Man mano che acquisivo i titoli con lo studio, “salivo di grado”. Ho terminato la mia carriera all’università, dove tenevo dei corsi come psicologa sulla tossicodipendenza, avendo trascorso una parte rilevante della mia attività lavorativa nelle strutture di recupero”. Per Rosina, invece, la gioia del momento si amalgama con i ricordi dolorosi. “E’ bellissimo stare con i bambini. Ma guardandoli mi sembra di vedere la mia bambina – racconta con le lacrime agli occhi – E’ uscita di casa una mattina, felice come sempre.  Non è più tornata, vittima di un incidente”. Ha dei nipoti? “Si, ma ormai sono grandi! Pensi, mia nipote si sta per laureare!”. E i brutti pensieri se ne vanno, insieme alle lacrime, curati dall’orgoglio di nonna e dalla faccina del bimbo di fronte che guarda stupito le sue manine impasticciate di colore. Il tempo passato in buona compagna trascorre in fretta.  E’ ora di ritornare al “Bim Bum Bam”. Ma aprile è dietro l’angolo con le piantine da far fiorire insieme alla speranza.