La visita si è svolta ieri nell’ambito del viaggio di Stato in Angola. La struttura di Luanda lavora in sinergia con il “Sacro Cuore Don Calabria” e gli ospedali di Marituba (Brasile) e Manila (Filippine)

Ieri pomeriggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita all’ospedale Divina Provvidenza dell’Opera Don Calabria a Luanda, in Angola, nel corso del viaggio di Stato nel Paese africano. L’ospedale di Luanda è stato fondato nel 1994, in piena guerra civile, dalla Congregazione di don Calabria con la collaborazione dell’ONG veronese Unione Medico Missionaria Italiana (UMMI), che promuove progetti di cooperazione di tipo sanitario, educativo e formativo in vari Paesi.

 

La struttura lavora in sinergia con gli altri tre ospedali dell’Opera Don Calabria nel mondo: l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Italia), il “Divina Provvidenza” di Marituba (Brasile) e la clinica “Francesco Perez” di Manila (Filippine).

 

Nel suo breve saluto il Presidente, accompagnato dalla figlia Laura e dall’ambasciatore Claudio Miscia, ha ringraziato l’Opera calabriana e l’Unione Medico Missionaria Italiana per l’impegno profuso in questa attività, e ha ricordato che il senso della cooperazione è proprio quello di aiutare le persone più povere, come accade in questa struttura. “Questo ospedale è un esempio dei buoni frutti che possono portare l’amicizia e la collaborazione tra Italia e Angola ed è doveroso l’impegno a favore di attività di questo tipo che mettono al centro le persone e i loro bisogni”.

 

Ad accogliere il Presidente, dopo il saluto del direttore generale dell’ospedale padre Alves Tchilunda, è stato il missionario padre Beniamino Zanni che ha illustrato come il senso della presenza di don Calabria in Angola sia quello di stare vicino alle persone più fragili affidandosi alla Provvidenza e cercando di “fare bene il bene”. Quindi la rappresentante dell’UMMI Lucia Verzotti ha rivolto un messaggio a nome del presidente della ONG veronese, Alessandro Galvani, sottolineando l’importanza dei progetti di cooperazione nello sviluppo dell’ospedale e il ruolo determinante dei volontari italiani, oltre 250 molti dei quali veneti, inviati proprio grazie all’UMMI.

 

A seguire, il Presidente Mattarella ha visitato il reparto di Pediatria dell’ospedale, soffermandosi in modo particolare nelle stanze dedicate alla terapia intensiva e al centro nutrizionale terapeutico per bambini piccoli gravemente denutriti.

 

All’evento erano presenti anche alcuni rappresentanti del CUAMM di Padova, ente che è partner dell’Opera e dell’UMMI in un grande progetto di cooperazione avviato da alcuni mesi nel campo della prevenzione e cura dell’HIV/AIDS a Luanda (vedi articolo), progetto che vede tra i partecipanti anche l’Università degli Studi di Trieste e l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, specializzato proprio nella ricerca in malattie infettive e tropicali.

 

Da venticinque anni il centro ospedaliero angolano rappresenta un modello di cooperazione internazionale ed è un punto di riferimento sanitario per quasi 2 milioni di poveri che vivono nel quartiere periferico di Kilamba Kiaxi, soprattutto nell’ambito della pediatria, della lotta alla malnutrizione infantile, della cura della tubercolosi e dell’HIV/AIDS.

 

Il “Divina Provvidenza” di Luanda è dotato di 136 posti letto, divisi tra medicina, malattie infettive, pediatria e centro nutrizionale terapeutico. Nel 2018 i ricoveri sono stati 4.639, di cui 681 hanno interessato bambini gravemente malnutriti di età compresa fra 0 e 3 anni. Oltre 7mila i pazienti tenuti sotto controllo medico o trattati a livello terapeutico per l’HIV. 74mila i vaccini somministrati in modo capillare grazie alla presenza di 5 posti di salute periferici nel quartiere che sono un vero e proprio avamposto della struttura centrale.

 

L’Opera Don Calabria è presente in Angola fin dal 1982, quando nel Paese infuriava una sanguinosa guerra civile che sarebbe finita solo nel 2002. Tante sono le testimonianze di religiosi e volontari che si sono spesi per questa missione, talvolta pagando con la propria vita come nel caso di don Umberto Negrini, missionario calabriano che venne ucciso dalla criminalità locale nel 1999.

 

Oltre all’ospedale, oggi i Fratelli e le Sorelle dell’Opera nel Paese portano avanti molte attività in campo sociale, educativo e pastorale: un asilo, 5 scuole, 2 centri professionali, 2 centri diurni e 3 case di accoglienza per bambini di strada. I bambini e ragazzi accompagnati in modo diretto in tali attività sono 5mila, non solo a Luanda ma anche in altre regioni del Paese, spesso in comunità sperdute nelle aree più remote.

 

“E’ un grande onore per noi la visita del Capo dello Stato – sottolinea padre Miguel Tofful, Superiore Generale dell’Opera Don Calabria – ed è il riconoscimento del grande lavoro fatto per servire tante persone povere che diversamente non avrebbero avuto accesso a cure sanitarie dignitose. Il nostro fondatore ci chiede di andare là dove umanamente non c’è nulla da ripromettersi e credo che l’ospedale di Luanda, al tempo in cui nacque, rispondesse proprio a questo mandato”.