Il 4 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata contro il cancro: sconfiggere questa malattia è un impegno che riguarda tutti, iniziando dalla prevenzione che comprende anche i vaccini

Il 4 febbraio è il World Cancer Day, la giornata mondiale contro il cancro, promossa dall’Uicc (Union for Internatiol Cancer Control), l’organizzazione non governativa che si pone come obiettivo di promuovere ed incentivare tutte le azioni finalizzate alla prevenzione e alla cura del cancro in ogni Paese del mondo.

 

Sono 9,6 milioni le persone che ogni anno muoiono a causa di questa malattia, numero che nel 2030 potrebbe salire a 13 milioni, se non ci sarà, afferma l’Uicc, un impegno globale da parte delle istituzioni politiche, sanitarie e scientifiche, ma anche di ogni singolo cittadino. Perché se da un lato le morti per cancro sono dovute, per esempio, alla disparità di accesso alle cure e ai programmi di screening che sussiste tra i diversi Paesi – ma anche all’interno dello stesso Paese, pensiamo al Nord e Sud d’Italia -, molto è affidato alla responsabilità di ciascuno di noi.

 

Infatti le armi più potenti per combattere il cancro restano la prevenzione e la diagnosi precoce anche con l’adesione agli screening.
Il 40% di tutte le forme di cancro potrebbero essere evitate assumendo una dieta equilibrata (quella Mediterranea resta la più indicata), assumendo una quantità moderata di alcol, eliminando completamente dalla propria vita il fumo di sigaretta, praticando un’attività fisica anche moderata, ma costante che tra l’altro permette il controllo del peso.

 

In Italia sono attivi tre programmi di screening: per il tumore al seno (esame mammografico), alla cervice uterina (Pap-test), e per la neoplasia del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci), rivolto quest’ultimo sia agli uomini che alle donne. La logica dello screening è quella di diagnosticare il tumore nella fase precoce del suo sviluppo o addirittura in quella precancerosa. La diagnosi precoce infatti aumenta notevolmente le opzioni terapeutiche e la percentuale di guarigione.

 

La prevenzione tuttavia passa anche dai vaccini: tra i fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza dei tumori vi sono le infezioni. Si stima infatti che l’8,5% delle neoplasie sia dovuto all’azione oncogena di virus e batteri. Il Papilloma Virus-HPV e il virus che provocano l’epatite B sono tra gli agenti infettivi più noti che causano i tumori e per i quali disponiamo vaccini sicuri previsti nel piano nazionale vaccinazioni (vedi articolo)

 

Nella video Galley: la dottoressa Stefania Gori (direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Medica), il professor Giuseppe Zamboni (direttore dell’Anatomia Patologica dell’IRCCS di Negrar), il dottor Rocco De Vivo (dell’Oncologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza) e la dottoressa Silvia Franceschi (direttore scientifico del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano) spiegano perché sono importanti questi vaccini, i meccanismi attraverso i quali i virus causano i tumori e gli scenari futuri: questi virus ci aiuteranno a scoprire la cura delle neoplasie che provocano?