Si chiama termorizotomia trigeminale ed è un intervento di chirurgia percutanea per la cura della nevralgia del trigemino effettuato da tempo e con ottimi risultati dal Servizio di Terapia Antalgica del “Sacro Cuore”

Un ago e un po’ di calore e il viso, insieme alla vita, torna a sorridere. E’ quello che accade alle persone affette dalla nevralgia del trigeminoche si sottopongono alla termorizotomia trigeminale, una tecnica di chirurgia percutanea applicata da tempo, e con ottimi risultati, dal Servizio di Terapia Antalgica dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, di cui è responsabile il dottor Gerardo Serra.

“I pazienti hanno un beneficio immediato – spiega lo specialista -, soprattutto coloro che presentano una nevralgia persistente e tollerano male la terapia farmacologica”.

La nevralgia del trigemino è un dolore neuropatico a livello di uno dei nervi facciali, che, come indica il nome, ha tre branche: oftalmica, mascellare e mandibolare. Nella maggioranza dei casi la nevralgia colpisce una o due brache, molto raramente tutte e tre. Ne è colpita una persona ogni 15mila e i pazienti sono in prevalenza ultrasessantenni, quindi destinati a crescere di numero con l’aumento della vita media.

“Nonostante la nevralgia del trigemino si manifesti con sintomi ben precisi (un dolore descritto come una pugnalata o una scossa elettrica al volto che dura pochi istanti ma può ripetersi più volte al giorno) – prosegue il dottor Serra – capita non raramente che i pazienti prima di una diagnosi si rivolgano a più specialisti e siano sottoposti a numerose rimozioni dentarie, perché si attribuisce erroneamente la causa del problema a un dente malato”.

In realtà la forma più comune di nevralgia del trigemino non ha una causa e viene definita idiopatica. “Il problema deriva tuttavia da una demielizzazione del nervo – spiega ancora il medico anestesista – per questo colpisce non di rado le persone malate di sclerosi multipla”.

Il primo approccio terapeutico è quello farmacologico con la somministrazione di farmaci antiepilettici, in particolare la carbomazepina. “Purtroppo sono farmaci che hanno pesanti effetti collaterali soprattutto su anziani e malati di sclerosi multipla con nevralgia persistente nel tempo – dice il dottor Serra -. Nei primi provocano stordimento, instabilità, vertigini e perdita di memoria. Nei secondi difficoltà deambulatoria in particolare: se prima della somministrazione del farmaco sono autonomi nel camminare, iniziata la terapia spesso si riducono su sedia a rotelle. Per poi ricominciare a deambulare se il farmaco viene sospeso”.

L’alternativa terapeutica in questi casi è quello chirurgica. Uno degli interventi è la decompressione micro-vascolare, indicata solo per i pazienti per i quali la nevralgia è provocata da un conflitto vascolo-nervoso, rilevato dalla risonanza magnetica. “Si tratta di un intervento neurochirurgico che prevede l’apertura del cranio per raggiungere la radice del trigemino. Qui viene posto un patch che impedisce all’arteria di comprimere il nervo”.

Per gli altri casi, più comuni, è indicata appunto la termorizotomia trigeminale. “E’ una tecnica di chirurgia percutanea consolidata da anni – sottolinea – che si effettua ambulatorialmente con sedazione. L’obiettivo è l’eliminazione del dolore tramite una lesione termica controllata della branca del nervo interessata, che lascia inalterata la sensibilità del viso”.

Al paziente viene introdotto nel viso un ago dotato di un elettrodo, che ha il duplice scopo: quello di sottoporre il paziente a dei test elettrici per capire se la zona da trattare è quella giusta e di effettuare la lesione termica. “Il timore dei pazienti è di perdere la sensibilità del viso, di non riuscire a masticare o a trattenere la saliva. Questa tecnica riduce al minimo tali rischi. Grazie a particolari farmaci ipnotici che hanno un’azione veloce e altrettanto velocemente regrediscono, il paziente collabora per modulare a seconda della necessità la somministrazione del calore”.

Il Servizio di Terapia Antalgica – che fa parte del dipartimento di Anestesia Rianimazione e Terapia Antalgica diretto dal dottor Luigi Giacopuzzi – tratta ogni anno dai 40 ai 50 pazienti, molti provenienti da fuori regione. Il servizio dispone di una linea dedicata (045.6013947) attiva dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14. L’équipe è formata dal dottori Gerardo Serra, Luisa Terziotti e Giorgio Merci.

elena.zuppini@sacrocuore.it