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Il 2% degli interventi hanno come complicanze infezioni, che però nel 50% dei casi sono evitabili con la massima attenzione non solo in sala operatoria. Se ne parla in un convegno sabato 11 novembre al “Sacro Cuore”

Si stima che il 2% degli interventi chirurgici abbiano come complicanze le infezioni. Ma quello delle infezioni è un problema generalizzato e purtroppo molto comune, sia in ambito ospedaliero sia in quello territoriale, che si può presentare a seguito di interventi chirurgici o di prestazioni invasive o comunque in presenza di una ferita.

Tuttavia le infezioni sono un rischio che si può e si deve evitare, se è vero, come dimostrano le casistiche, che è possibile prevenire il 50% degli eventi infettivi post chirurgici.

Di “Infezioni del sito chirurgico: strategie di prevenzione e controllo” si parlerà sabato 11 novembre (a partire dalle 8.45) all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria in un convegno organizzato dal dottor Fabrizio Nicolis, direttore sanitario e del Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) di Negrar, e dalla dottoressa Teresa Zuppini, direttrice della Farmacia ospedaliera e membro del Comitato.

Durante il convegno interverranno, oltre agli specialisti della struttura della Valpolicella, anche il dottor Matteo Moro, direttore sanitario dell’Ospedale San Raffaele di Milano ed illustre infettivologo (vedi programma allegato).

“Affronteremo il problema infezioni nell’ottica più ampia possibile – spiega la dottoressa Zuppini – perché come in un ‘menu’ l’inizio dà l’avvio ad un ‘pranzo’ che deve avere un’evoluzione di benessere, così anche nell’approccio all’intervento chirurgico ci deve essere un’evoluzione attenta che riporti il paziente ad uno stato ottimale se non di guarigione”.

Infatti, prosegue la dottoressa, “le infezioni chirurgiche non sono un problema solo chirurgico. E’ fondamentale che durante l’intervento si mettano in atto tutti i comportamenti e si utilizzino i sussidi utili per evitare una possibile infezione. Ma è altrettanto fondamentale il trattamento più adeguato durante la degenza e nel successivo ritorno a casa dove è importantissimo il controllo nel tempo da parte del medico di medicina generale della presenza di segnali eventualmente indicanti una possibile infezione al fine di garantire un rapido intervento. Pur sapendo che non tutte le infezioni sono evitabili visto che giocano un ruolo fondamentale le condizioni del paziente stesso – conclude la dottoressa Zuppini – l’impegno degli operatori sanitari deve essere quello di conoscere le cause delle infezioni, operare al meglio e prestare la massima attenzione perché dall’intervento chirurgico fino alla completa guarigione non si manifestino complicazioni”.