Il professor Giovanni Targher, direttore dell’UOC di Malattie del Metabolismo dell’IRCCS di Negrar, è primo autore di una review sulla steatosi epatica a genesi dismetabolica (Metabolic Dysfunction-associated Steatotic Liver Disease, MASLD) pubblicata recentemente dal New England Journal of Medicine. La MASLD è la malattia del fegato più diffusa al mondo e la sua diffusione è destinata ad aumentare nei prossimi anni. Ecco di cosa si tratta e le terapie per curarla.

New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, ha pubblicato recentemente una rassegna (review) sulla steatosi epatica a genesi dismetabolica (nota con il termine inglese di Metabolic Dysfunction-associated Steatotic Liver Disease, MASLD), la malattia cronica del fegato più diffusa al mondo.

Lo studio porta la firma di Giovanni Targher, professore ordinario di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina e Direttore della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Università di Verona, e direttore dell’UOC di Malattie Metaboliche dell’IRCCS di Negrar. Targher è primo autore e autore corrispondente della pubblicazione, insieme a Luca Valenti dell’Università di Milano e Christopher D. Byrne dell’Università di Southampton (Regno Unito).

La Masld colpisce oltre un terzo della popolazione adulta mondiale e, secondo le stime, la sua frequenza è destinata ad aumentare nei prossimi anni, trainata dall’incremento di obesità, diabete e sindrome metabolica. In Italia si calcola che circa un adulto su cinque sia già interessato dalla patologia, con un impatto economico stimato in 7,7 miliardi di euro annui. Nei pazienti con diabete di tipo 2, la prevalenza può superare il 60%.

La review fornisce un quadro aggiornato su epidemiologia, diagnosi, prognosi e trattamento della Masld, sottolineando come la malattia non solo aumenti il rischio di cirrosi, insufficienza epatica ed epatocarcinoma, ma rappresenti anche un importante fattore di rischio sistemico per complicanze cardiometaboliche, tra cui infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e diabete di tipo 2, oltre che per lo sviluppo di altre neoplasie extraepatiche, come il cancro del colon e della mammella.

“La Masld rappresenta la più comune epatopatia cronica al mondo e la sua diffusione è destinata a crescere ulteriormente – spiega il professor  Targher –. È una patologia che richiede grande attenzione da parte della comunità scientifica e clinica, perché coinvolge milioni di persone e ha ricadute importanti sulla salute pubblica”.

Prof. Targher quali sono i sintomi di questa patologia?

Purtroppo la MASLD è spesso asintomatica. Quando i sintomi si manifestano possono includere affaticamento e fastidio o dolenzia nella parte superiore destra dell’addome. In alcuni casi, si può notare un aumento del volume del fegato (epatomegalia).

Come viene effettuata la diagnosi?

La diagnosi della MASLD si basa sulla combinazione di fattori di rischio cardiometabolico (come obesità, diabete tipo 2, ipertensione arteriosa e dislipidemia), l’evidenza di steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato) attraverso esami di imaging come l’ecografia epatica, e l’esclusione di altre cause di steatosi epatica, quali l’eccessivo consumo di alcol e altre epatopatie.

Come viene curata?

La terapia della MASLD è un approccio multimodale che include interventi sullo stile di vita come il controllo del peso e una dieta sana, oltre a farmaci specifici. In particolare, due farmaci, il Resmetirom e la Semaglutide, sono stati recentemente approvati per il trattamento della steatoepatite (la forma infiammatoria della MASLD) negli USA ed Europa, agendo sulla riduzione di lipidi nel fegato.