In occasione della tradizionale ricorrenza è stato dato un riconoscimento al personale con 35, e oltre, anni di lavoro. Quattro i riconoscimenti “speciali” ad altrettante persone che hanno lasciato un’impronta tangibile nello sviluppo della Cittadella della Carità. L’AD Cracco: “I collaboratori, come diceva don Calabria, sono la prima Provvidenza, e la vera eccellenza di questo ospedale”.
E’ stata una festa di San Giovanni Calabria dedicata esclusivamente ai collaboratori, quella che si è celebrata come da tradizione mercoledì 8 ottobre all’IRCCS di Negrar, nel giorno in cui ricorre la nascita del sacerdote veronese.
“Non dipendenti, ma collaboratori – ha sottolineato il presidente della Cittadella della Carità, fratel Gedovar Nazzari -. Così don Calabria ha voluto che venissero chiamati tutti coloro che lavorano nelle varie case calabriane, in quanto ciascuno, con le sue specificità, collabora alla realizzazione dell’Opera, espressione dell’amore di Dio verso gli ultimi”.
Nelle strutture che compongono la Cittadella della Carità – IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, case di riposo, Rsa, hospice, ospedale di Comunità – lavorano 2.300 collaboratori, di cui circa 300 medici e 700 infermieri. Il 65% è rappresentato da personale femminile.
La Festa patronale è stata l’occasione per ringraziare in particolare i collaboratori con 35, o oltre, anni di servizio, nel corso di una cerimonia dove non sono mancati momenti di commozione. Dopo la Messa, celebrata nei giardini della struttura e presieduta dal Casante dell’Opera, don Massimiliano Parella, una novantina tra medici, infermieri, amministrativi, tecnici e operatori socio-sanitari, sono stati chiamati uno ad uno per ricevere dalla Direzione e dal Casante un segno di riconoscenza per la professionalità e la dedizione esercitate nel loro lavoro.
Un particolare riconoscimento è stato conferito a quattro “persone speciali che hanno lasciato un’impronta tangibile nello sviluppo della Cittadella della Carità”. Sono fratel Carlo Desiderati, religioso dell’Opera Don Calabria e infermiere, entrato all’Ospedale di Negrar nel 1962, caposala in vari reparti; il confratello Mario Bonora, presidente della Cittadella della Carità per 24 anni, dal 1990 al 2014; Mario Piccinini, assunto al Sacro Cuore Don Calabria nel 1975 come impiegato di concetto, e diventato nel corso di 50 anni direttore del personale, direttore amministrativo e amministratore delegato fino al 2024 quando gli è stato conferito l’incarico di direttore generale per la ricerca e i rapporti con l’Università. Infine Gastone Orio, scomparso il 7 aprile di quest’anno, anche lui presenza costante in ospedale per 50 anni, durante i quali è stato primario di Anestesia e Direttore sanitario.
“La speciale relazione tra personale e paziente è l’aspetto più rilevante che viene sottolineato dalle persone ricoverate nei questionari di gradimento – ha sottolineato l’amministratore delegato Claudio Cracco – Questo è un tratto distintivo che ci caratterizza e deve continuare a caratterizzarci”. In un contesto nazionale che presenta varie criticità, ha proseguito, “il Sacro Cuore Don Calabria vuole rimanere all’altezza dei tempi attraverso una strategia di crescita. Questo comprende investimenti tecnologici e strutturali, ma anche in professionalità, competenza e formazione. I collaboratori, come diceva don Calabria sono la prima Provvidenza e la vera eccellenza di questo ospedale“.