Le cagnoline Mapi e Darma dell’associazione “Le impronte di Zara” hanno trascorso alcune ore con gli anziani di Casa Perez e con i degenti della speciale Unità “Stati Vegetativi”. Dopo l’estate gli animali faranno visita a tutti gli ospiti delle strutture socio-sanitarie adiacenti all’IRCCS di Negrar. L’interazione con l’animale è in grado di stimolare la sfera delle emozioni, attraverso la vista e le sensazioni tattili delle carezze anche per pazienti che hanno un basso grado di responsività. Stimola inoltre i ricordi del legame affettivo con un animale di famiglia.

Mapi è un deliziosa Jack Russel Terrier di 10 anni, ma l’età è solo un numero per questa instancabile ‘cacciatrice’ di palline. A lanciarle, grazie a una sorta di scivolo di cartone e l’aiuto degli operatori, è Fabiano, un ospite della speciale Unità di Accoglienza Permanente “Stati Vegetativi” e a bassa responsività della Cittadella della Carità di Negrar.

Per Fabiano è la sua prima seduta di pet therapy con “Impronte di Zara”, l’associazione, con sede a Marzana, che si occupa di interventi assistiti con gli animali rivolti a bambini, anziani e disabili.  Con lui altri ospiti della stessa Unità di Accoglienza, i quali durante una mattinata hanno goduto della presenza di Mapi e poi anche di Darma, una femmina di lagotto romagnolo diventata da poco mamma di otto cuccioli. Questo è solo il secondo degli incontri previsti di un progetto di pet therapy che continuerà anche dopo l’estate. Il primo ha visto protagonisti con i cani gli ospiti di Casa Perez (struttura adiacente all’Ospedale di Negrar dedicata a persone anziane non autosufficienti), che non hanno nascosto il loro entusiasmo per i nuovi amici a quattro zampe

“L’idea è nata dal gruppo delle educatrici dell’area socio-sanitaria stimolate dal racconto dei familiari degli ospiti che più volte hanno riferito sul forte legame tra il loro congiunto e il cane di casa”, spiega la dottoressa Martina Brigo, dirigente dei Servizi dell’Area socio-sanitaria della Cittadella della Carità. “L’ideale sarebbe l’accesso degli animali da compagnia degli ospiti all’interno della struttura, ma questo, per varie ragioni, non è possibile. Abbiamo pensato che la presenza di cani addestrati per la pet therapy fosse il giusto compromesso”.  “Sono molto felice di questa iniziativa: è un momento di gioia per i pazienti come mio figlio – afferma Luigi, papà di Fabiano -. Anche noi avevamo un cane, Pepe, che consideravamo come uno di famiglia e a cui Fabiano era molto affezionato. Quando Pepe è venuto a mancare è stato molto doloroso, tanto che non abbiamo voluto prendere un altro animale”.

“L’effetto benefico del rapporto unico che si viene ad instaurare tra una persona e un cane oramai è consolidato anche da numerosi studi scientifici”, afferma Matteo Favaretto, educatore cinofilo delle “Impronte di Zara”, associazione legata alla Comunità di recupero San Patrignano, dove Matteo si è formato professionalmente. “L’interazione è in grado di stimolare la sfera delle emozioni, attraverso la vista e le sensazioni tattili delle carezze anche per pazienti che hanno un basso grado di responsività – prosegue -. Stimola inoltre i ricordi del legame affettivo con un animale di famiglia.

Il nome dell’associazione, con cui “collaborano” quattro cani, è dedicato a Zara, un labrador color miele scomparso pochi anni fa, lasciando un’impronta nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto e hanno potuto godere del suo amore incondizionato. Come hanno lasciato un’impronta Mapi e Darma nel cuore degli ospiti della Cittadella della Carità.