Virus Zika: per ora nessun allarme in Italia

Prudenza nei viaggi per le donne in gravidanza e incremento in Veneto della sorveglianza delle febbri estive a causa della presenza in Italia della zanzara “tigre

Al momento nessun allarme in Italia per il virus Zika che invece sta provocando seri problemi sanitari in Sudamerica. Solo prudenza per le donne in gravidanza e un incremento della sorveglianza sulle febbri estive per impedire che l’agente patogeno (isolato per la prima volta nel 1947 nella foresta di Zika, in Uganda) non si diffonda anche in Italia a causa della presenza della zanzara tigre. Il messaggio rassicurante arriva dal dottor Federico Gobbi (nella foto), medico del Centro per le Malattie tropicali, diretto da dottor Zeno Bisoffi, Centro di riferimento per le patologie d’importazione della Regione Veneto.

“Si tratta di una patologia simile alla Dengue e alla Chikungunya. Causa una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre, dolori alle articolazioni e congiuntivite; solo una persona contagiata su cinque sviluppa la malattia. Il quadro clinico si risolve in pochi giorni anche senza ospedalizzazione”, sottolinea il medico. L’attenzione deve essere rivolta soprattutto alle donne in attesa di un bambino. “In Brasile l’anno scorso si sono registrati quasi 4mila casi di microcefalia fetale, contro i 147 dell’anno precedente – prosegue il dottor Gobbi -. Questo fa ipotizzare, perché non c’è ancora la certezza scientifica assoluta, la correlazione tra il virus e le nascite di bambini con un insufficiente sviluppo del cranio”.

Alle donne in gravidanza quindi “deve essere decisamente sconsigliato di recarsi in zone dove lo Zika è presente da tempo (Africa, Asia e Oceania) a cui si devono aggiungere adesso anche il Centro e Sud America. Inoltre non è consigliabile concepire un figlio in quei Paesi”.

E per gli altri viaggiatori? Si raccomandano le solite precauzioni che devono essere adottate anche per proteggersi dal contagio di altre malattie che hanno come vettori le zanzare (oltre alla Dengue e alla Chikungunya anche la Malaria). “Cercare di evitare le punture di zanzara tramite repellenti cutanei, zanzariere e abiti lunghi e chiari. Se entro le due settimane dal rientro si manifesta febbre anche non alta, è bene rivolgersi al medico. Tutte precauzioni importanti per non ammalarsi e nello stesso tempo per evitare di diventare inconsapevolmente importatori del virus in Italia” afferma l’infettivologo.

Anche se sono stati riportati in letteratura alcuni casi sporadici di trasmissione sessuale, la trasmissione del virus avviene principalmente attraverso la puntura di zanzara Aedes. Sicuramente un vettore molto efficace è Aedes aegypti, presente in Asia, Africa e Sudamerica, ma non in Italia. “In Italia dal 1990 abbiamo la zanzara Aedes albopictus, la comune “tigre”, che appartiene alla stessa famiglia di Aedes aegypti e può quindi trasmettere il virus da persona a persona se punge un soggetto infetto “.


“Proprio per evitare che lo Zika diventi endemico anche nelle nostre zone – conclude il medico – la Regione Veneto ha deciso di allargare la sorveglianza delle febbri estive, di cui Negrar è uno dei coordinatori del Servizio, anche a questo virus che si aggiunge al Dengue, Chikungunya e West Nile”.

elena.zuppini@sacrocuore.it