Viene trasmesso dalla puntura della zanzara Culex: l’80% delle persone infettate non sviluppa sintomi. Cosa fare per proteggersi e se insorge una febbre estiva, soprattutto se accompagnata da torpore e stato confusionale

La febbre del Nilo Occidentale è provocata dal virus West Nile, isolato per la prima volta in Uganda nel 1937 e arrivato negli anni ’90 del secolo scorso prima negli Stati Uniti e poi in Europa tramite le migrazioni di uccelli (in particolare passeriformi e corvidi) che sono gli ospiti definitivi di questo Flavivirus.

La trasmissione del virus

I vettori della trasmissione del virus sono le zanzare che appartengono al genere Culex, le comuni zanzare che vivono anche in Italia. Il virus, giunto tramite gli uccelli migratori, è così diventato autoctono nel nostro Paese, dove dieci anni fa sono stati segnalati i primi casi umani (in Veneto e Emilia Romagna). La zanzara infetta trasmette il virus agli animali mammiferi (in particolare ai cavalli) e all’uomo. Pertanto il contagio non avviene da uomo a uomo e le zanzare non si infettano pungendo una persona già colpita dal virus. Il periodo di incubazione dopo la puntura di zanzara è di 2-14 giorni.

Cosa provoca il virus

Su 2.500 persone infettate da West Nile, circa 2000 sono asintomatiche, 490 accusano sintomi simil-influenzali (febbre, male alle ossa, stanchezza, cefalea…), 9 sviluppano la forma neuroinvasiva (meningite, encefalite o paralisi flaccida) che viene superata con o senza sequele; una va incontro a decesso. Il rischio di malattia neuroinvasiva è più elevato fra gli adulti oltre i 60 anni e nelle persone con il sistema immunitario debilitato a causa di altre patologie. Quest’anno il numero dei casi di infezione (quindi anche il numero delle forme neuroinvasive) è particolarmente alto in Italia in quanto il proliferare delle zanzare è stato favorito da un’estate calda e umida iniziata già a giugno.

La febbre: cosa fare

Una febbre “influenzale” fuori stagione, priva di cause, deve sempre suscitare una certa attenzione. Se i sintomi persistono e soprattutto se insorge torpore e uno stato confusionale è fondamentale recarsi presso un reparto di Malattie Infettive per eseguire il test per il West Nile.

Terapia

Non esistono farmaci specifici, ma solo finalizzati ad alleviare i sintomi (come gli antipiretici e gli antiinfiammatori). Non è nemmeno disponibile un vaccino.

Prevenzione

Il controllo della diffusione del virus è possibile solo con la lotta alle zanzare. Nel 2010 la Regione Veneto ha istituito un progetto pilota per la sorveglianza delle arbovirosi (malattie trasmesse dalle zanzare: West Nile, Zika, Dengue e Chikungunya) il cui responsabile scientifico è l’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e a cui collaborano l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e l’Istituto di Microbiologia e Virologia di Padova. Esso prevede la segnalazione del caso di infezione entro le 12 ore dal sospetto diagnostico al Servizio Igiene Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss competente per il territorio che può attivarsi, attraverso i Comuni, per la disinfezione della zona limitrofa all’abitazione del paziente o nel luogo dove si è probabilmente infettato. La disinfezione deve avvenire periodicamente soprattutto nelle aree in cui le trappole dell’Istituto Zooprofilattico hanno raccolto zanzare infette o dove il virus è stato isolato nei cavalli.Ogni cittadino da parte sua deve eliminare ogni fonte di acqua stagnante o trattarla con larvicidi, in quanto ambienti ideali per il deposito delle uova e lo sviluppo delle larve di zanzare. Soprattutto dopo il tramonto, se si è all’aperto, si raccomanda di utilizzare repellenti cutanei e di indossare un abbigliamento protettivo (maglie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, possibilmente di colore chiaro). Zanzariere e repellenti per l’ambiente sono mezzi efficaci per proteggersi dalle punture in luoghi chiusi.

Donazione di sangue e organi

Le segnalazione dei casi di infezione assume notevole importanza per il controllo sulle donazioni di sangue e organi. Il Centro Nazionale del Sangue prevede la sospensione dalle donazioni di sangue di almeno 28 giorni per tutti coloro che hanno soggiornato anche per una sola notte nella provincia dove sono presenti zanzare infette o in alternativa l’utilizzo del test NAT sulle sacche di sangue. Anche i donatori di organi vengono sottoposti allo screening. Sangue e organi infetti sono una via di trasmissione del West Nile molto pericolosa perché l’infezione andrebbe a colpire pazienti con un sistema immunitario depresso a causa della malattia o degli immunosoppressori per impedire il rigetto dell’organo.

Ha collaborato il dottor Federico Gobbi, infettivologo del Dipartimento Malattie Infettive e Tropicali, diretto dal professor Zeno Bisoffi