Non è solo un fastidioso disturbo, ma una malattia del sonno che ora influirà anche sul rilascio della patente: martedì 1° dicembre un incontro in Sala Perez

Entro la fine dell’anno l’Unione Europea obbligherà tutti gli italiani (almeno chi guida) a fare i conti con la qualità del proprio sonno. Infatti fra pochi giorni scade il termine entro il quale l’Italia deve recepire una direttiva europea: tra le malattie da segnalare, e indagare, nell’atto delle procedure per il rilascio o per il rinnovo della patente dovranno essere inserite anche le apnee del sonno. Un disturbo che si presenta con un forte russamento e la sospensione per alcuni secondi del respiro.

Per sapere di più, sia sulla patologia che sulle nuove disposizioni per la patente, martedì 1° dicembre il Centro per la Medicina del sonnodell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, diretto dal dottor Gianluca Rossato, in collaborazione con l’associazione “InformaSonno” propone alla cittadinanza un incontro pubblico che si terrà alle 17 al Centro di Formazione (vicino ai Poliambulatori).

In Italia il 4% degli uomini dai 30 ai 65 anni, dotati di peso normale, e il 2% delle donne soffre di apnee notturne. La percentuale sale al 40% nei soggetti obesi. La mancanza di ossigeno, sebbene per brevissimi istanti, può portare all’ipertensione arteriosa fino a malattie più gravi, come l’infarto cardiaco e all’ictus cerebrale.

Senza contare che i colpi di sonno durante il giorno, causati spesso dalle apnee notturne che impediscono un adeguato riposo, sono tra le prime cause degli incidenti stradali più gravi. Si stima che in Italia siano responsabili di un migliaio di morti all’anno e di oltre 120mila feriti. La situazione non è molto diversa in altri Paesi della UE, da qui la necessità di introdurre la direttiva.

Il Centro di Medicina del sonno vanta un’esperienza lunga e qualificata nel trattamento delle apnee notturne. Un disturbo che può essere risolto con una dieta sana e il controllo del peso corporeo. Quando questo non basta se non esistono malformazioni anatomiche, rimediabili anche chirurgicamente, la terapia ventilatoria è quella che dà maggiori risultati.

Si tratta dell’adozione durante la notte di un apparecchio chiamato Cpap (Continous positive airway pressare), una sorta di mascherina che spingendo un flusso d’aria costante e leggero mantiene pervie le vie respiratorie durante la notte, favorendo così una respirazione regolare senza apnee.

Il Centro di Negrar, che ha ricevuto il riconoscimento dall’Associazione italiana medicina del sonno (AISM). All’anno vengono effettuate circa 1.200 visite ed eseguite 600 polisonnografie. Nel 2014 ha sottoposto a terapia ventilatoria con Cpap 350 pazienti affetti da apnee notturne. Specializzato in disturbi del sonno nei grandi obesi, il Centro è consulente della Riabilitazione nutrizionale della clinica Villa Garda, diretta dal dottor Riccardo Dalle Greve.