Questa mattina il Sacro Cuore Don Calabria ha ospitato la presentazione del libro “Si può vincere”, storie di pazienti che hanno sconfitto il cancro, raccolte da Aiom. Ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto

L’ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha ospitato questa mattina la quarta tappa di presentazione nazionale (l’unica nel Veneto) di Si può vincere, il libro dove l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) ha raccolto 16 storie di pazienti che hanno sconfitto il tumore o vi convivono con una buona qualità di vita. Storie che rispecchiano i numeri del cancro oggi, una malattia non più inguaribile e che si sta avviando verso la cronicizzazione.

“La mortalità diminuisce dell’1% ogni anno” ha detto la dottoressa Stefania Gori, direttore dell’Oncologia di Negrar e presidente eletto dell’Aiom, la società scientifica che rappresenta 2.500 oncologi italiani. “In Italia abbiamo una sopravvivenza a cinque anni più alta d’Europa e oggi nel nostro Paese 3 milioni di persone vivono con una diagnosi di tumore, di cui 1 milione e 900mila persone possono affermare di avere sconfitto la malattia: addirittura oggi possiamo parlare di 700mila pazienti guariti”.

Risultati confortanti anche per il Veneto in cui il 62% delle donne e il 52% degli uomini sconfiggono la patologia. Ogni anno in regione si registrano 31.500 nuovi casi, ma 280mila convivono con il tumore spesso svolgendo una vita normale. “E’ il risultato del progresso delle cure – ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto -, ma anche di una cultura della salute che si sta radicando nel territorio attraverso la prevenzione, gli screening, l’informazione sugli stili di vita e l’educazione nelle scuole”.

“La lotta contro il cancro – ha detto il dottor Fabrizio Nicolis, direttore sanitario del Sacro Cuore Don Calabria e presidente della Fondazione Aiom – si sostiene con buone strutture oncologiche. Un tempo si andava a curarsi dove c’era una buona oncologia. Oggi non è più sufficiente: è necessario un ospedale oncologico, che disponga di tutto ciò che è necessario per la diagnosi e la terapia del paziente”.

Un esempio di Cancer Care Center è l’ospedale di Negrar che proprio in virtù delle dotazioni strutturali, tecnologiche e professionali ha potuto adottare un modello organizzativo multidisciplinare che mette in rete tutti i Servizi e le Unità operative interessate dalla patologia oncologica. Il 4 marzo è stato poi attivato un numero verde (800 143 143) per facilitare il percorso di diagnostico-terapeutico del paziente oncologico.

“La cura dei tumori è un ambito molto costoso – ha sottolineato il dottor Mario Piccinini, amministratore delegato del Sacro Cuore Don Calabria -. Economicamente si sostiene con una buona amministrazione, razionalizzando le risorse ed evitando gli sprechi. Noi siamo Centro di riferimento regionale e ospedale accreditato e di conseguenza agiamo in piena sintonia con la programmazione della Regione”

Alla conferenza stampa ha portato la testimonianza la signora Marta Todeschini, alla quale nel 2013 è stato diagnosticato un tumore al seno. “Con la diagnosi la mia vita ha subito una repentina virata – ha raccontato -. Ma mi sono affidata con fiducia ai medici, vivendo anche serenamente il mio percorso di cura che si è concluso nel luglio del 2014. Subito dopo, a settembre, ho ripreso il mio lavoro di insegnante e ho ripreso in mano anche la mia vita. Se c’è un messaggio che voglio dare a tutti coloro che stanno vivendo un’esperienza come la mia è proprio questo: dal cancro si può guarire, ci vuole pazienza e anche una certa dose di buona volontà”.

La signora Marta non compare tra le storie raccontate nel libro, in cui sono descritte le vicende di pazienti, provenienti da molte parti d’Italia, che hanno sconfitto il cancro grazie anche a una nuova arma: l’immunoterapia. La nuova terapia contrasta la malattia attraverso la stimolazione del sistema immunitario.

“Se un batterio, un virus o un antigene tumorale invadono l’organismo – ha spiegato la dottoressa Gori – il sistema immunitario si attiva per espellere il corpo estraneo e poi si spegne. Nel cancro, le cellule maligne possono evadere attraverso vari meccanismi il controllo immunitario, arrestando la risposta immune e continuando a replicarsi. Con l’immunoterapia è quindi possibile bloccare uno dei meccanismi di disattivazione e mantenere sempre accesa la risposta difensiva per contrastare il tumore”.

Sono terapie che comportano benefici dopo alcuni mesi, ma poi durano tutta la vita. “Il melanoma si è dimostrato il candidato ideale per l’applicazione dell’immunoterapia – ha concluso la presidente dell’Aiom – ora stiamo attendendo i risultati sul polmone”.

Il libro Si può vincere è stato curato da Mauro Boldrini, Sabrina Smerreri e Paolo Cabram, con la prefazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Edito da Guerrini e Associati, i proventi della vendita (costo 14,50) sono destinati alla Fondazione Aiom.

elena.zuppini@sacrocuore.it