Dopo essere stato citato dal Time tra le 100 persone più influenti del mondo in ambito sanitario, il dottor Lorenzo Guglielmetti, responsabile della UOS Tubercolosi e Micobatteri, è stato insignito dell’antico sigillo della Città di Trento, sua città natale. “Questo riconoscimento è dedicato in particolare ai quasi 4000 pazienti che hanno accettato di partecipare al progetto endTB, permettendo di identificare un nuovo trattamento più breve e meglio tollerato per la tubercolosi multiresistente.”
“Per aver saputo conciliare l’attività scientifica e l’impegno umanitario e per aver messo a servizio delle aree marginali del mondo la più avanzata ricerca medica”. Con questa motivazione il dottor Lorenzo Guglielmetti, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Tubercolosi e Micobatteri del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’IRCCS d Negrar, è stato insignito dell’antico sigillo della Città di Trento, l’Aquila ardente di San Venceslao, assegnato ai cittadini originari del capoluogo alpino che si sono distinti nel mondo in vari ambiti.
Guglielmetti è stato inserito recentemente dal Time tra le più influenti persone al mondo nell’ambito sanitario, grazie allo studio sulla Tubercolosi resistente ai farmaci, pubblicato quest’anno sul New England Journal of Medicine. Insieme a lui il sindaco Franco Ianeselli ha premiato con la più alta onorificenza comunale, assegnata in occasione delle celebrazioni dedicate a San Vigilio, patrono di Trento, anche il botanico Franco Pedrotti.
Nato a Trento 42 anni fa, Guglielmetti, dopo la laurea e la specializzazione in malattie infettive all’Università di Verona, è partito nel 2014 per Parigi, dove ha conseguito alla Sorbona il master e il dottorato in Epidemiologia e Salute globale, per poi iniziare a lavorare per Medici Senza Frontiere. Un’attività sul campo, in vari Paesi dove la tubercolosi fa più vittime. Nel 2017 è diventato responsabile del progetto di ricerca clinica endTB, insieme alle Ong Partners in Health (USA) e la Interactive Research and Development (Pakistan), conducendo per 8 anni un lavoro enorme in sette Paesi dal Kazakistan al Perù con l’obiettivo di migliorare il trattamento della tubercolosi resistente ai farmaci.
“Quasi scomparsa nei Paesi sviluppati, la tubercolosi continua a mietere vittime nel resto del mondo: basti pensare che ogni anno i morti raggiungono la tragica cifra di un milione e 400 mila, che ogni tre minuti muore un bambino”, ha detto il sindaco Ianeselli conferendo l’onorificenza all’infettivologo. È uno scandalo intollerabile… il nostro mondo si adatta benissimo alla sofferenza dei bambini, sacrificati troppo spesso a una real politik impegnata a soppesare e valutare le buone ragioni di Erode, a tagliare i fondi per la ricerca e per i progetti umanitari. Per questo la storia del dottor Guglielmetti ci dà speranza: non ci colpisce solo il fatto che il suo nome sia stato inserito da Time tra le cento persone più influenti in ambito sanitario. Ci colpisce la sua scelta di lavorare per un’Organizzazione non governativa, di fare ricerca in campi difficili e poco remunerativi, di dedicarsi a una malattia povera, che miete vittime considerate residuali e che condanna a morte persone la cui vita viene ritenuta meno importante delle nostre…”.
“Sono molto orgoglioso di aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento – ha commentato il dottor Guglielmetti – Esso sottolinea l’importanza della ricerca indipendente su patologie che hanno un impatto rilevante sulla salute globale ma sono dimenticate da investitori e aziende farmaceutiche. Questo riconoscimento è dedicato in particolare ai quasi 4000 pazienti che hanno accettato di partecipare al progetto endTB, permettendo di identificare un nuovo trattamento più breve e meglio tollerato per la tubercolosi multiresistente.”