Il dottor Stefano Cavalleri, direttore dell’Urologia, spiega in una video-intervista l’importanza di sottoporsi a visite ed esami periodici che possano diagnosticare precocemente il tumore della prostata. Un carcinoma che ogni anni registra 36mila nuovi casi, il 19% delle diagnosi di tutti i tumori maschili.

Ogni anno si registrano circa 37mila nuove diagnosi di tumore della prostata, il 19% delle diagnosi realitive a tutte le neoplasie diagnosticate nel sesso maschile. Come tutte le patologie tumorali, anche quelle che colpiscono la prostata hanno diverse cause (tra cui gli stili di vita non salutari, il consumo di alcol e sigarette).

I trattamenti hanno migliorato notevolmente la sopravvivenza, che a cinque anni è del 91%. Tuttavia come per tutti i tumori più la diagnosi è precoce, maggiore è la probabilità di una prognosi favorevole. Da qui l’importanza di sottoporsi a visite urologiche periodiche e al dosaggio del PSA, a partire dai 50 anni o anche prima se in famiglia ci sono casi di carcinoma prostatico, come spiega il dottor Stefano Cavalleri, direttore dell’Urologia dell’IRCCS di Negrar nel video qui sotto.

Purtroppo il sesso maschile, al contrario di quello femminile, si avvicina al medico solo nel caso di sintomi, evitando quegli esami e quelle visite di routine che dovrebbero diventare invece un’abitudine… che salva la vita.