Per la malattia contagiosa, che colpisce a qualsiasi età ma può essere molto pericolosa per i neonati, è disponibile un vaccino che in Italia è obbligatorio per i nati dal 2001 ed è raccomandabile, oltre che gratuito, per le donne in gravidanza

Che cos’è la pertosse

La pertosse è una malattia altamente contagiosa causata dal batterio Gram-negativo Bordetella pertussis. L’uomo è l’unico serbatoio noto del batterio, quindi la trasmissione del contagio avviene esclusivamente fra esseri umani tramite starnuti e colpi di tosse. Si stima che un malato possa infettare dal 50 al 100% delle persone con cui viene in contatto.

Quali sono i sintomi?

Primi sintomi compaiono dopo 7-10 giorni dal contagio. Nella prima settimana sono sintomi aspecifici: rinite, starnuti, tosse catarrale e febbre. Dalla seconda settimana compaiono i sintomi classici della pertosse: tosse violenta che termina con il caratteristico ‘urlo’ o con il vomito che può durare, anche se trattata, settimane, tanto che viene definita la “tosse dei 100 giorni”.

Quali soggetti colpisce?

L’infezione può essere contratta a qualsiasi età, ma colpisce prevalentemente entro i cinque anni di vita. Diventa molto pericolosa per i bambini sotto l’anno di età a causa delle complicanze come le sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive ed encefaliti). Nei neonati, inoltre, non si presenta con le classiche manifestazioni (accessi di tosse), ma con delle apnee della durata anche di 20 secondi che, interrompendo l’afflusso del sangue al cervello, possono provocare danni neurologici gravi. Nel 2% dei casi in bambini sotto l’anno la pertosse può essere mortale.

Come viene diagnosticata?

La patologia viene diagnosticata con l’analisi del tampone nasofaringeo per isolare il batterio o con la sierologia.

Come si cura?

La terapia consiste in un ciclo di antibiotici prevalentemente della famiglia dei macrolidi o dei sulfaminici. Se viene assunto prima della fase della tosse violenta, l’antibiotico abbrevia il tempo della contagiosità e la durata della malattia, ma i sintomi non sempre vengono ridotti. Per alleviarli vengono prescritti farmaci anti-tosse, sedativi e antispasmodici. Il ricovero è raccomandato per i bambini sotto un anno.

Il vaccino

Il vaccino anti pertosse è obbligatorio in Italia per tutti i nati dal 2001. Consiste in tre dosi nel primo anno di vita e in due richiami al compimento del sesto anno e del quattordicesimo. E’ un vaccino che garantisce una buona risposta immunitaria ma non prolungata nel tempo, ecco perché sono necessari più richiami. Il vaccino come i richiami possono essere effettuati a qualsiasi età. In Italia è raccomandata e gratuita la vaccinazione per le donne in gravidanza non vaccinate o non immuni (è possibile saperlo con un prelievo di sangue) alla 27esima e alla 36esima settimana, in quanto l’immunizzazione aumenta la quantità di anticorpi che la madre passa al bambino. In caso di mancata vaccinazione in gravidanza, è utile effettuarla anche nei primi tre mesi di vita del neonato, non solo per le mamme ma anche per tutti coloro che verranno in contatto con il piccolo. E’ il modo per creare una zona di sicurezza attorno al nuovo nato.

Hanno collaborato il dottor Andrea Angheben del Dipartimento di Malattie infettive e tropicali e il dottor Antonio Deganello, direttore della Pediatria del Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona)-IRCCS per le malattie infettive e tropicali