Molte signore in attesa di un bambino si rivolgono alla nostra Ginecologia ed Ostetricia manifestando i loro dubbi e i loro timori riguardo alle possibili conseguenze sulla gradivanza e sulla salute del futuro nascituro causate dall’infezione da nuovo Coronavirus. Facciamo il punto.

Nuovo Coronavirus e gravidanza. Molte mamme in attesa vivono l’epidemia in atto con molta ansia perché temono effetti negativi sul proseguimento della gravidanza e sulla salute del feto. Facciamo chiarezza con l’aiuto della dottoressa Mariella Musola, responsabile dell’Ostetricia, afferente all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretta dal dottor Marcello Ceccaroni

SARS-CoV-2 e COVID-19: che differenza c’è?

Il “SARS-CoV-2” è un nuovo ceppo di coronavirus, segnalato la prima volta a dicembre 2019 a Wuhan, in Cina; non era precedentemente mai stato identificato nell’uomo. La “COVID-19” è la malattia respiratoria provocata dal questo nuovo virus, dove “CO” sta per corona, “VI” sta per virus, “D” sta per disease (malattia) e “19” è l’anno in cui si è manifestata.

Coronavirus e gravidanza: cosa fare?

Per le donne in gravidanza e i loro contatti valgono le comuni azioni di prevenzione primaria raccomandate per tutti dal Ministero della Salute e dalle istituzioni internazionali, che prevedono l’igiene frequente e accurata delle mani e l’attenzione a evitare il contatto con soggetti malati o sospetti.

Quali sono gli effetti del Coronavirus sulla gravidanza?

Non sono riportati dati scientifici definitivi sugli effetti di COVID-19 durante la gravidanza. Al momento non si hanno informazioni sulla possibile maggiore suscettibilità di una donna gravida alla patologia rispetto alla popolazione generale. Come per le altre malattie da Coronavirus analoghi (SARS e MERS), se complicate da febbre elevata, è verosimile l’associazione con un rischio maggiore di abortività e di difetti congeniti nel primo trimestre.

Il feto può prendere il virus dalla mamma, se positiva?

Attualmente non esistono evidenze a supporto di una trasmissione verticale del virus SARS-COV-2. Inoltre, il virus non è stato rilevato né nel liquido amniotico, né nel sangue neonatale prelevato da cordone.

Come è meglio partorire?

Allo stato attuale delle conoscenze, a meno che non sussistano specifiche indicazioni cliniche, materne o fetali, per l’espletamento di un Taglio Cesareo, per le donne con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affette da COVID-19 non sembra opportuno modificare la condotta ostetrica che orienta per un parto vaginale.

La mamma positiva può allattare?

Il virus responsabile della COVID-19 non è stato rilevato nel latte materno raccolto dopo la prima poppata (colostro) delle donne affette; sono stati invece rilevati anticorpi anti SARS-CoV, evidenziando quindi il potenziale protettivo del colostro, del latte materno e dell’allattamento. Date le informazioni scientifiche attualmente disponibili, si ritiene che, nel caso di donna con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affetta da COVID-19, se le condizioni cliniche lo consentono e nel rispetto del suo desiderio, l’allattamento debba essere avviato e/o mantenuto direttamente al seno o con latte materno spremuto.

Come proteggere il neonato se la madre è positiva?

Anche in questo caso, si raccomanda l’adozione delle procedure preventive come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Nel caso in cui madre e bambino/a debbano essere temporaneamente separati, si raccomanda di aiutare la madre a mantenere la produzione di latte attraverso la spremitura manuale o meccanica che dovrà essere effettuata seguendo le stesse indicazioni igieniche.