Dalla robotica all’intelligenza artificiale, alla realtà e aumentata fino al metaverso. La tecnologia digitale prende sempre più spazio in sala operatoria portando con sé implicazioni importati, in primo luogo la tutela dei diritti del cittadino in termini di salute e sicurezza nei luoghi di cura. Un tema attuale che sarà affrontato nel convegno “Innovazione tecnico-organizzativa in sala operatoria tra efficienza, sicurezza e qualità dei percorsi” in programma mercoledì 5 giugno alla Gran Guardia e promosso dall’Università di Verona e dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. (qui il programma)

Dalla robotica all’intelligenza artificiale, alla realtà e aumentata fino al metaverso. La tecnologia digitale prende sempre più spazio in sala operatoria portando con sé implicazioni importati, in primo luogo la tutela dei diritti del cittadino in termini di salute e sicurezza nei luoghi di cura.

Un tema attuale che sarà affrontato nel convegno “Innovazione tecnico-organizzativa in sala operatoria tra efficienza, sicurezza e qualità dei percorsi” in programma mercoledì 5 giugno alla Gran Guardia e promosso dall’Università di Verona e dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. (qui il programma)

“Le sale operatorie sono aree ad alta intensità di cura e quindi ad alto rischio: il 39% del totale degli eventi avversi in ambito ospedaliero accadono in sala operatoria”,  sottolinea il dottor Davide Brunelli, direttore medico di presidio dell’IRCCS di Negrar, organizzatore del convegno, insieme al professor Stefano Tardivo, ordinario di Igiene generale e applicata all’università di Verona. “E’ quindi importante condividere sul territorio quelle che sono le nuove sfide della moderna chirurgia, come avviene in questo convegno dove si confronteranno le esperienze del Sacro Cuore Don Calabria, quelle degli ospedali cittadini e la competenza scientifica e didattica dell’Università”.

Ad aprire il lavori sarà l’intervento di padre Paolo Benanti, presidente della Commissione Algoritmi per l’informazione e unico membro italiano del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite, che parlerà dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società, in particolare nel campo della salute. Successivamente interverrà il professor Silvio Brusaferro, già presidente dell’Istituto superiore di sanità e attualmente direttore della Struttura complessa Accreditamento, Gestione del Rischio Clinico e Valutazione delle Performance Sanitarie presso l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, che affronterà il tema della sicurezza del paziente,

“Sicurezza da cui non si può prescindere nell’ideazione dell’ospedale del futuro, il cosiddetto netxt generation hospital, tecnologico e capace di far fronte ai cambiamenti. Un progetto a cui sta lavorando il Politecnico di Milano e che sarà illustrato dai professori Stefano Campolongo e Andrea Brambilla dell’Istituto universitario lombardo”, prosegue il dottor Brunelli.

Congiuntamente all’aspetto strutturale sarà affrontato il ruolo dei percorsi assistenziali, In particolare la dottoresse Elisa Bertocchi e Roberta Freoni, rispettivamente chirurgo e coordinatrice infermieristica della Chirurgia generale dell’IRCCS di Negrar, presenteranno il protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery, ovvero il miglior recupero dopo un intervento chirurgico). Grazie all’elevata aderenza a questa “buona pratica clinica”, che ha portato alla riduzione delle complicanze e dei giorni di degenza, la chirurgia generale ha ottenuti da Eras Society la certificazione internazionale di centro qualificato e di centro formatore. Gli infettivologi Andrea Tedesco e Francesco Rizzolo, sempre del Sacro Cuore Don Calabria, presenteranno invece il percorso della gestione del rischio infettivo nel processo chirurgico.

“In questo contesto di innovazione tecnologica assume sempre più importanza la valutazione delle performance alla luce dell’evidenza scientifica e la formazione permanente dei clinici. Anche la medicina legale dovrà cambiare prospettiva assumendo nuove forme di valutazione per quanto riguarda i sinistri, come ci spiegherà il professor Umberto Genovese, ordinario di Medicina legale all’Università di Milano”, conclude il dottor Brunelli.