In luglio e agosto due gruppi di studenti dell’Università della Santa Croce di Roma, provenienti da ben 9 Paesi diversi, prestano servizio in supporto ad educatori e operatori di Casa Nogarè, Casa Clero e Casa Perez

Dieci studenti provenienti da nove Paesi diversi. Sono i seminaristi del Collegio Sede Sapientiae di Roma che in questa calda estate 2019 hanno scelto di fare un’esperienza di servizio alla Cittadella della Carità di Negrar. Si tratta di una tradizione ormai ventennale che si rinnova nei mesi estivi e durante le vacanze di Natale e di Pasqua, quando ai giovani del Collegio viene data la possibilità di mettersi alla prova nell’assistenza ad anziani e ammalati a Casa Clero, Casa Perez e Casa Nogarè.

 

Nel mese di luglio hanno prestato servizio i primi cinque giovani, di età compresa fra i 19 e i 27 anni. I seminaristi sono impegnati in supporto agli educatori dalle 8.30 alle 17.30 dal lunedì al venerdì. Il resto del tempo lo trascorrono insieme alla comunità religiosa, seguiti in particolare dal vice presidente dell’ospedale don Waldemar Longo.

 

Sono tanti gli impegni e le mansioni da svolgere, sempre in accordo con gli educatori: trasporto degli ospiti che non possono muoversi da soli, allestimento delle stanze per attività ludico-ricreative, animazione dei momenti di preghiera, laboratori e momenti di svago, supporto durante i pasti…

 

Ma l’aspetto più significativo è il contatto con gli ospiti. “Gli ospiti spesso hanno voglia di raccontarsi e di ricordare e una parte importante del nostro lavoro qui è proprio l’ascolto – dice Federico, argentino, impegnato a Casa Clero – in queste settimane ho scoperto che tante delle persone qui hanno avuto incarichi importanti nella loro vita, sono stati parroci, professori, responsabili di seminari. Ed ora fanno un grande sforzo per adattarsi alla loro situazione di anziani e ammalati”.

 

A Casa Nogarè hanno prestato servizio Joel, indiano, e Jershom, filippino. Anche per loro il rapporto con gli ospiti è stato sorprendente. “Tra i nostri compiti c’era quello di curare la preghiera in filodiffusione che viene recitata alla mattina – raccontano – poi sono stati molto belli i momenti dei giochi. Ad esempio abbiamo scoperto il gioco delle bocce, che non conoscevamo, oltre alla briscola e la tombola”.

 

Infine ci sono Josè Angel, proveniente dal Messico, e Patrick, dal Ghana, che sono stati impegnati a Casa Perez. Tra i momenti particolari, qui, ci sono il laboratorio di falegnameria e le uscite al mercato del paese. “Gli ospiti, con il supporto degli educatori, fanno dei lavori di artigianato molto belli. Adesso stanno lavorando per allestire una mostra di presepi verso Natale“, dicono i due seminaristi. E poi c’è l’imperdibile appuntamento con la musica, ogni martedì… “Giuseppe che suona il basso, Sergio la batteria, Gianfranco che canta e le donne che ballano i ritmi degli anni Sessanta. Sono momenti intensi – sottolineano – che permettono di vincere la solitudine e trascorrere del tempo in serenità nonostante le difficoltà“.

Esaurito questo primo turno di servizio con il mese di luglio, in agosto è in arrivo il secondo gruppo di ragazzi. E ricomincia il giro del mondo. Ci saranno Dean dal Sudafrica, Luis Zambrano dall’Ecuador, Benito dal Venezuela, James dalle Filippine e Koa dal Vietnam.