Domenica 20 settembre si è concluso il processo diocesano di canonizzazione di don Luigi Pedrollo, il successore di don Calabria sotto la cui guida venne costruito anche l’ospedale geriatrico “Don Calabria” di Negrar. Ora gli atti passeranno alla Congregazione delle cause dei santi.

Domenica 20 settembre si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio don Luigi Pedrollo, vicario e primo successore di don Giovanni Calabria alla guida dell’Opera da lui fondata. Il rito giuridico di chiusura si è svolto nella basilica di Sant’Anastasia, al termine di una S. Messa presieduta dal vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti e concelebrata dal Casante dell’Opera padre Miguel Tofful (vedi video della cerimonia in fondo a questo articolo).

Don Pedrollo è una figura carismatica molto nota a Verona, che dapprima affiancò don Calabria e poi fu il continuatore della sua Opera a favore dei poveri e dei sofferenti, diventando consigliere e punto di riferimento spirituale per tantissimi veronesi. Fu lui a realizzare il lontano desiderio di don Calabria di aprire la Congregazione all’attività missionaria (la prima missione venne fondata in America Latina nel 1959; oggi l’Opera è presente in 12 Paesi e in tutti e 5 i continenti). Fu sempre sotto la sua guida che vennero realizzati il Centro Don Calabria di via Roveggia (oggi trasferito in via San Marco) e l’ospedale geriatrico “Don Calabria” di Negrar (nella galleria fotografica in fondo pubblichiamo alcune foto storiche di don Pedrollo a Negrar).

Il processo diocesano era stato aperto il 15 giugno 2018 con la nomina della commissione d’inchiesta, guidata dal delegato vescovile don Tiziano Bonomi, e con la scelta dei periti storici. Postulatore è Paolo Vilotta coadiuvato dal religioso calabriano fratel Mario Grigolini In questi due anni sono stati sentiti 48 testimoni così suddivisi: 13 religiosi e 3 religiose dell’Opera Don Calabria, 2 vescovi, 3 parenti, 12 religiosi, religiose e sacerdoti della Diocesi, 15 laici. Inoltre sono stati esaminati i numerosissimi scritti, editi e non, che don Pedrollo ha lasciato nella sua lunga vita, quali diari, corrispondenza privata, lettere circolari, quaderni di appunti, deposizioni, contributi ai Capitoli, cronache della casa…

Ora gli atti, sigillati nel rito di chiusura, sono stati portati dal postulatore a Roma alla Congregazione delle cause dei santi, dove verranno esaminati e, se approvati, ci sarà il riconoscimento delle virtù eroiche di don Pedrollo che diventerà “venerabile”.

“La chiusura della fase diocesana del processo di don Pedrollo è una grande gioia per tutta la Famiglia Calabriana – ha detto padre Miguel Tofful, Casante dell’Opera – don Luigi per noi rappresenta la figura del sacerdote come lo voleva don Calabria: umile, traboccante di carità, determinato e con una enorme fiducia nella Divina Provvidenza. Possiamo dire che egli sia l’incarnazione dello spirito puro e genuino della nostra Opera ed è una persona che nella sua vita ha fatto del bene a tantissime persone, tanto che ancora oggi moltissimi veronesi si ricordano di lui”. Maggiori informazioni si possono trovare anche sul sito dell’Opera: www.doncalabria.it.