Il 4 febbraio è la Giornata mondiale contro il cancro, che quest’anno ha adottato lo slogan “Close the care gap”, colmiamo il divario di cura. Sono 10 milioni nel mondo le persone che muoiono ogni anno per neoplasie maligne. Decessi che in più della metà dei casi (65%) si verificano nelle parti meno sviluppate del mondo. Tuttavia anche nei Paesi a più alto reddito esistono ancora delle diseguaglianze tra le comunità meno abbienti, indigene, immigrate e rurali. Nella stessa Italia ci si ammala di più al Nord ma la prognosi è peggiore al Sud

 

“Close the care gap”, colmiamo il divario di cura, è slogan scelto per la Giornata mondiale contro il cancro, nata il 4 febbraio del 2000 al Vertice mondiale contro il Cancro per il Nuovo Millennio che si è tenuto a Parigi. Da allora l’Unione per il controllo internazionale del cancro (UICC), la più grande organizzazione mondiale contro le patologie tumorali, opera per ridurre il peso in termini di vite umane e di spesa sanitaria del cancro a livello globale, per promuovere una maggiore equità nelle cure e per garantire che il controllo del cancro continui ad essere una priorità nell’agenda mondiale per la salute e lo sviluppo.

Sono 10 milioni nel mondo le persone che muoiono ogni anno per neoplasie maligne, più che per l’HIV/AIDS, per la malaria e per la tubercolosi messi insieme. Si prevede che nel 2030 le morti saliranno a 13 milioni.

Decessi che in più della metà dei casi (65%) si verificano nelle parti meno sviluppate del mondo. Tuttavia anche nei Paesi a più alto reddito esistono ancora delle diseguaglianze tra le comunità meno abbienti, indigene, immigrate e rurali. Nella stessa Italia ci si ammala di più al Nord ma la prognosi è peggiore al Sud. Da qui la necessità di colmare il divario di cura, come recita lo slogan della 23esima Giornata Mondiale contro il cancro. Un accesso equo alla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento e alle terapie può salvare tante vite umane, perché più di un terzo dei casi di cancro può essere prevenuto; un altro terzo può essere curato se individuato precocemente e trattato adeguatamente. Servono quindi maggiori investimenti in ricerca e in assistenza, ma anche una maggiore diffusione della cultura della prevenzione che passa dagli stili di vita e dall’adesione agli screening (in Italia per il tumore della mammella, per il cancro alla cervice e per il cancro del colon-retto).

La situazione in Italia

Secondo “I numeri del cancro in Italia 2022” – il censimento redatto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori AIRTUM, dalla Fondazione AIOM, dall’Osservatorio Nazionale Screening (ONS), da Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia (PASSI), da PASSI d’Argento e dalla Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP) – nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne. In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi. Il tumore più frequentemente diagnosticato lo scorso anno è il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

La pandemia ha determinato, nel 2020, un calo delle nuove diagnosi, legato in parte all’interruzione degli screening oncologici e al rallentamento delle attività diagnostiche, ma oggi si assiste alla ripresa dei casi di cancro come in altri Paesi europei. Ripresa che rischia di peggiorare, se non si pone un argine agli stili di vita scorretti: il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021.

Dall’altro lato, va letta positivamente la ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli prepandemici, in particolare quello mammografico ha raggiunto la copertura del 46%, per il colon-retto del 30% e per la cervice uterina del 35%. Alla riattivazione dei programmi di prevenzione secondaria corrisponde un incremento del numero di interventi chirurgici per cancro del colon-retto e della mammella, anche in stadio iniziale.

Il Cancer Care Center dell’Ospedale di Negrar

Nel marzo del 2016 è stato formalizzato, con l’attivazione del Numero Verde per la Cura del Tumore (800 143 143), il Cancer Care Center, un modello organizzativo multidisciplinare strutturato come una rete trasversale ai Dipartimenti, alle Unità Operative e ai Servizi coinvolti nell’iter diagnostico-terapeutico del paziente adulto con diagnosi di tumore. Il CCC è il naturale evolversi di una struttura ospedaliera, come quella del “Sacro Cuore Don Calabria”, che dispone di tutte le Specialità e i Servizi per la presa in carico del paziente oncologico.

Ne fanno parte in modo diretto le Unità Operative e i Servizi qui sotto elencati (nella foto i direttori), ma la rete trasversale è indirettamente molto più ampia in quanto il paziente affetto da neoplasia, proprio per la sua condizione clinica, necessita di cure e trattamenti che possono andare al di là dello stretto ambito oncologico.

L’IRCCS di Negrar nel 2021 è entrato a far parte di Alleanza Contro il Cancro, la più grande rete di ricerca oncologica italiana. E’ in corso l’iter di accreditamento del Cancer Center con l’OECI, l’Organizzazione europea degli Istituti Oncologici. Nel 2021 sono stati 16.691 i pazienti oncologici che si sono riferiti al nostro Ospedale.              

 

Oncologia Medica (dr.ssa Stefania Gori)

Ginecologia (dr. Marcello Ceccaroni)

Urologia (dr. Stefano Cavalleri)

Chirurgia Toracica (dr. Diego Gavezzoli)

Radioterapia Oncologica (prof. Filippo Alongi)

Medicina Nucleare (dr. Matteo Salgarello)          

Endocrinologia (dr.ssa Maria Pina Iagulli)

Chirurgia Generale (dr. Giacomo Ruffo)                                        

Farmacia ospedaliera (dr.ssa Teresa Zuppini)

Radiologia (dr. Giovanni Foti)          

 

Anatomia Patologica (prof. Giuseppe Zamboni)

Chirurgia Plastica (dr. Cesare Cristofoli)

Otorinolaringoiatria (dr. Sergio Albanese)

Pneumologia (dr. Carlo Pomari)

Chirurgia Senologica (dr. Alberto Massocco)

Gastroenterologia (dr. Paolo Bocus)

Riabilitazione Oncologica (dr.ssa Elena Rossato)

Radiofarmacia con Ciclotrone (dr. Giancarlo Gorgoni)

Psiconcologia (dr. G. Deledda)

Dermatologia (dr.ssa F. Tomelleri)               

 

Oncologia Medica (dr.ssa Stefania Gori)

Ginecologia (dr. Marcello Ceccaroni)

Urologia (dr. Stefano Cavalleri)

Chirurgia Toracica (dr. D. Gavezzoli)

Radioterapia Oncologica (Prof. F. Alongi)

Medicina Nucleare (dr. M. Salgarello)          

Endocrinologia (dr.ssa M.P. Iagulli)

Chirurgia Generale (dr. Giacomo Ruffo)                                        

Farmacia ospedaliera (dr.ssa T. Zuppini)

Radiologia (dr. G. Foti)Dermatologia (dr.ssa F. Tomelleri)               

 

Anatomia Patologica (prof. G. Zamboni)

Chirurgia Plastica (dr. C. Cristofoli)

Otorinolaringoiatria (dr. S. Albanese)

Pneumologia (dr. C. Pomari)

Chirurgia Senologica (dr. A. Massocco)

                                      Gastroenterologia (dr. P. Bocus)

Riabilitazione Oncologica (dr.ssa E. Rossato)

                                       Radiofarmacia con Ciclotrone (dr. G. Gorgoni)

Psiconcologia (dr. G. Deledda)

Dermatologia (dr.ssa F. Tomelleri)