Venerdì 3 febbraio, in preparazione alla Giornata del malato, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ospita la preghiera per i curanti. L’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana sarà trasmessa in diretta su Youtube e coinvolgerà in tutta Italia solo quattro strutture sanitarie

 

In occasione della XXXI Giornata mondiale del malato, che si celebra sabato 11 febbraio, l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ospita, venerdì 3 febbraio, la preghiera di ringraziamento per i curanti. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei e coinvolge in tutta Italia, oltre all’Ospedale di Negrar, altre tre strutture sanitarie: la Fondazione Piccola Opera Charitas di Giulianova (Teramo), Civico-Di Cristina–Benfratelli di Palermo e l’Ospedale-Fondazione Santa Lucia di Roma.

La preghiera sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube @CeiSalute (www.youtube.com/ceipastorale della salute) con inizio alle 16. A ciascun ospedale è stata affidata una parte dell’adorazione eucaristica dal titolo “Invece un Samaritano”, dalla parabola del Vangelo di Luca, in cui Gesù svela il vero significato del comandamento “Ama il prossimo come te stesso”.

La Cappella dell’Ospedale Don Calabria

La diretta da Negrar si terrà nella cappella dell’Ospedale Don Calabria dove il Centro di pastorale ospedaliera animerà il il primo quarto d’ora di preghiera e tutti i canti del pomeriggio.

Don Miguel Tofful

“Don Calabria chiamava il medico “pietoso Samaritano” ed esortava ‘a pregare molto perché il divino medico Gesù illumini il medico terreno nella cura…’”, afferma il vicepresidente dell’IRCCS di Negrar, don Miguel Tofful. “Noi preghiamo il Signore anche per ringraziarlo dell’operato di quanti si dedicano ogni giorno alla cura di coloro che soffrono a causa della malattia. Non solo medici, ma anche infermieri, operatori socio-sanitari, volontari che frequentano i nostri ospedali e le nostre case di riposo. Li abbiamo considerati eroi durante la pandemia, ma adesso sembra che insieme al Covid si sia affievolita la doverosa riconoscenza che dobbiamo a tutti gli operatori sanitari. Quando invece sono costantemente a servizio della nostra salute”.