Da circa un anno la Neurologia dell’IRCCS di Negrar è Centro regionale autorizzato alla prescrizione dei nuovi farmaci per il trattamento dell’emicrania cronica, basato su  anticorpi monoclonali. Farmaci biotecnologici che stanno cambiando radicalmente la qualità di vita dei pazienti. Aperto anche un ambulatorio dedicato all’innovativa terapia

Anna (il nome è di fantasia) era praticamente un ostaggio, prigioniera di un’emicrania insopportabile che la costringeva a perdere molti giorni di lavoro al mese e a dire no a quasi tutte le occasioni ludico-sportive. Tre mesi fa si è sottoposta a una visita presso all’Ambulatorio anticorpi monoclonali della Neurologia dell’IRCCS di Negrar, che da circa un anno è Centro regionale autorizzato alla prescrizione dei nuovi farmaci per il trattamento dell’emicrania cronica. Da quel giorno la sua vita è cambiata radicalmente: in tre mesi le giornate lavorative perse sono scese a 5 e ha potuto godersi tutte le occasioni di svago. Questo grazie all’innovativo trattamento dell’emicrania cronica, basato su farmaci biotecnologi. Si tratta di anticorpi monoclonali (erenumab, fremanezumab e galcanezumab) anti CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), un peptide che recenti studi hanno dimostrato essere implicato nel meccanismo patogenetico dell’emicrania.

Dr. Fabio Marchioretto

Sono farmaci estremamente efficaci e sicuri che agiscono in maniera preventiva, con un’iniezione mensile sottocute”, sottolinea il dottor Fabio Marchioretto, direttore della Neurologia. “Per la complessità e l’alto costo della terapia, non tutti i pazienti sono eleggibili al trattamento gratuito, ma solo coloro che, secondo le indicazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), rispondono a un determinato profilo: soggetti che abbiano avuto almeno 8 giorni di emicrania invalidante al mese negli ultimi tre mesi e che abbiano testato senza successo almeno tre terapie di profilassi dell’emicrania di prima linea, cioè famaci come per esempio l’Amitriptilina, il Topiramato e il Propanololo

Il profilo del paziente viene inserito in un registro AIFA, completato da un questionario, che ha lo scopo di determinare quanto l’emicrania impatti in maniera invalidante sulla vita della persone. Una volta ottenuta l’eleggibilità il farmaco può essere ritirato presso la Farmacia del Centro prescrittore e somministrato a domicilio, grazie a una penna siringa preriempita.

L’ambulatorio anticorpi monoclonali, a cui si accede con impegnativa medica, segue attualmente circa 60 pazienti, che incontriamo soprattutto in occasione dei controlli periodici a tre, sei e dodici mesi, durante i quali viene ripetuto anche il questionario – prosegue il dottor Marchioretto -. Finora abbiamo registrato solo ottimi risultati relativamente alla qualità di vita dei pazienti e nessun effetto avverso rilevante, in linea con gli studi condotti a livello internazionale”.

L’inserimento della Neurologia di Negrar tra i Centri regionali accreditati alla prescrizione (l’unico in Veneto di un ospedale privato) dell’innovativa terapia è un rilevante riconoscimento “dell’attività che abbiamo condotto negli ultimi 20 anni nell’ambito della cura dell’emicrania non solo sul territorio veronese – sottolinea il neurologo -. Oltre ai tanti pazienti che seguiamo ambulatorialmente, in media all’anno registriamo tra gli 80-90 ricoveri da altre regioni italiane per il trattamento di disassuefazione da abuso di farmaci per il controllo del dolore emicranico”.

Il Centro cefalee di Negrar è stato anche recentemente iscritto dalla Fondazione Onda- Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere tra i Centri italiani che offrono percorsi e servizi dedicati alla gestione dell’emicrania nelle diverse fasi della vita della donna.