Il nuovo progetto realizzato dagli ospiti-artisti di Casa Perez: partendo da “mozziconi” di matite donate hanno creato delle confezioni personalizzate da regalare con un album da colorare ai piccoli degenti della Pediatria. E in programma c’è un’altra iniziativa: dei kit per la creazione di collane e braccialetti. Tutto questo grazie alla fantasia e alla grande professionalità del gruppo degli educatori che supportano gli ospiti in tutte le attività

Un po’ tutti almeno una volta nella vita ci siamo sentiti matite messe da parte, non più in grado di dare colore. Ma anche le matite spezzate hanno ancora la possibilità di colorare e insieme possono perfino riprodurre l’arcobaleno. A dircelo sono gli ospiti di casa Perez (struttura socio-sanitaria residenziale della Cittadella della Carità), uomini e donne con disagio psichico (ma non solo), che San Giovanni Calabria definiva le “nostre perle”, in un mondo nel quale – oggi più che mai –  erano considerate solo matite spuntate.

Una rappresentanza di ospiti-artisti di Casa Perez

Con il supporto degli operatori del Centro sociale di Casa Perez e in collaborazione con il Centro Solidarietà San Giovanni Calabria, gli ospiti e i loro educatori  hanno infatti dato vita al progetto “Un arcobaleno… + 1”, grazie al quale matite non più usate sono diventate doni per i piccoli degenti della Pediatria.

Un circuito virtuoso, da dono a dono, perché le matite “rigenerate” sono il frutto del coinvolgimento di tanti collaboratori della Cittadella della Carità che hanno risposto all’appello di portare i colori inutilizzati presso il punto di raccolta all’esterno dell’Ufficio Aiuti Umanitari. E poiché il passa parola è il miglior strumento di diffusione delle notizie (belle o brutte che siano), si sono creati dei punti di raccolta spontanei,  anche fuori dall’aerea ospedaliera.

Una volta raccolte, le matite sono state “rimesse a nuovo” e collocate in una scatolina realizzata a mano. Otto: sette  come i colori dell’arcobaleno, più una matita simbolo del cuore di chi dona. Ogni scatola è stata poi personalizzata con una frase, frutto anche questo della collaborazione di tanti operatori della Cittadella che hanno inviato le citazioni del “cuore”, tratte da una poesia o da una canzone

Infine poiché una matita ritorna ad essere tale solo se fa il suo lavoro, ad ogni “astuccio” è stato allegato un album da colorare. Et voilà, il capolavoro è completo.

Non rimane che consegnarlo. Lo hanno fatto gli stessi ospiti di Casa Perez, i quali, accompagnati dagli animatori, si sono recati in Pediatria. I preziosi doni sono stati accolti con grandi sorrisi da parte dei piccoli pazienti, che avranno il modo così di scacciare la noia della degenza ospedaliera con “momenti colorati”.

La raccolta delle matite non si ferma qui. Anzi c’è spazio per un nuovo progetto battezzato “Una matita tira l’altra”, una sorta di spin off di “Arcobaleno… + 1”. Perché infatti buttare i pezzettini ottenuti dalla messa a misura delle matite se si può ricavare un kit per la realizzazione di braccialetti e collane? Basta un piccolo forellino per ogni ritaglio e un filo, e i piccoli degenti dell’ospedale possono creare da soli i loro “gioielli”.

Gli ospiti di Casa Perez non sono nuovi a queste iniziative. Il laboratorio artigianale del Centro sociale è una fucina di creazioni originali in legno e in altri materiali naturali, che raggiunge la massima produzione in occasione del Natale, della Pasqua, della festa del papà e della mamma. Ma si possono avere anche oggetti su ordinazione per compleanni, battesimi e comunioni. Il ricavato della vendita in occasione dell’allestimento dei banchetti di beneficenza va a coprire il costo delle materie prime e con quel che resta si va tutti in pizzeria!

Tutto questo è possibile grazie all’équipe degli educatori: Giulia Dalle Pezze, Stefania Fidesser, Florio Guardini, Chiara Righetti, Daniela Zaninelli e la volontaria Nele. Con il supporto di Alessandra Bisin, responsabile dell’Ufficio Aiuti umanitari. “Il nostro motto è ‘Fare per essere, essere per fare’ – dicono gli animatori – Ogni ospite mette qualcosa di suo a seconda delle sue abilità. E’ importante per le persone con questo tipo di disabilità (ma in realtà è importante per tutti!) avere uno scopo per cui alzarsi la mattina. Il loro impegno diventa maggiore quando sanno che quello che stanno facendo andrà in quel reparto piuttosto che in un altro. Sono felici perché si sentono utili per qualcuno”. E non più matite spuntate.