L’ospedale di Negrar è stato il primo al mondo ad utilizzare questo innovativo trattamento di radiochirurgia delle metastasi cerebrali multiple- Il professor Alongi: “I risultati preliminari sui primi pazienti sono promettenti”
In occasione della celebrazione della Festa di Don Calabria all’ospedale di Negrar – che si è tenuta mercoledì 4 ottobre – il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha visitato la Radioterapia Oncologica.
Era presente anche il professor Stefano Maria Magrini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica e preside della Scuola di Medicina dell’Università di Brescia, dove il professor Filippo Alongi, direttore della Radioterapia Oncologia del “Sacro Cuore Don Calabria, è professore associato (insieme nella Photo Gallery)
Nel bunker che ospita l’acceleratore lineare Truebeam, il professor Alongi i e vertici della struttura ospedaliera, hanno illustrato al Presidente il funzionamento di HyperArc, l’innovativo trattamento di radiochirurgia per le metastasi cerebrali multiple in una sola seduta.
Quello di Negrar è stato il primo ospedale al mondo ad utilizzare la nuova tecnica di Radiochirurgia che apre nuovi scenari terapeutici per i pazienti colpiti da numerose lesioni oncologiche cerebrali e candidabili, nella maggior parte dei casi, alla sola terapia palliativa.
Successivamente, il nuovo sistema è stato installato nei Centri di Radioterapia Oncologica di Glasgow (Scozia) e di Zurigo (Svizzera).
Il professor Alongi in questi mesi è impegnato in vari meeting internazionali. Poche settimane fa, in un evento contestuale all’apertura del Congresso dell’Associazione Americana di Radioterapia Oncologica (ASTRO) che si tenuto a San Diego (Stati Uniti), il professor Alongi, unico europeo tra i relatori, ha illustrato a una platea di oltre mille colleghi i primi risultati sui pazienti (nella Photo Gallery)
“I primi pazienti sottoposti a controllo successivo al trattamento hanno riportato risultati preliminari promettenti di risposta completa – spiega il professor Alongi -. Inoltre abbiamo dimostrato che grazie al nuovo sistema è possibile colpire in maniera circoscritta e in una sola seduta di al massimo 10 minuti più metastasi, senza coinvolgere il tessuto sano, come è più frequente con la radioterapia tradizionale. Questo rende il trattamento ben tollerato e ripetibile, senza effetti collaterali pesanti sul paziente”.
Il professor Filippo Alongi è stato relatore sullo stesso argomento al Congresso dell’Associazione Austriaca di Radioterapia Oncologica a Linz e parteciperà a un altro meeting oncologico a Berlino il 3 e il 4 novembre.