Un’occasione per conoscere la storia dell’ospedale, il contesto e i valori che lo caratterizzano, la vita e le opere del fondatore San Giovanni Calabria. Ma soprattutto un’occasione per incontrare i colleghi e vivere un momento forte di formazione al di fuori dell’impegnativo lavoro quotidiano.

Il riferimento è al corso “Natura e fini istituzionali” che si è svolto sabato 27 maggio presso la Casa Madre dell’Opera Don Calabria a San Zeno in Monte, sulle colline di Verona, coinvolgendo una trentina di medici neoassunti al “Sacro Cuore”. Si tratta del primo evento di questo tipo dopo la pandemia (l’ultimo corso in presenza era stato nel 2018) e per questo alcuni dei medici presenti lavorano già da qualche anno all’ospedale. Un altro gruppo farà l’esperienza il prossimo 10 giugno.

In un clima conviviale e per niente formale, il corso si è aperto con il saluto del presidente fratel Gedovar Nazzari e dell’amministratore delegato Mario Piccinini. A seguire il dottor Fabrizio Nicolis, direttore sanitario, ha guidato la mattinata dialogando con i partecipanti e presentando alcuni numeri e le caratteristiche principali dell’ospedale oggi. Molto significativo l’intervento di don Miguel Tofful, vicepresidente, che insieme a Sorella Maria Rosa Girlanda ha delineato alcuni tratti della vita di don Calabria e della sua spiritualità, in particolare nel rapporto con gli ammalati. Durante l’incontro il dottor Davide Brunelli, vicedirettore sanitario, ha introdotto la proiezione di un video con una breve sintesi del discorso che Papa Francesco ha pronunciato in udienza ai rappresentanti dell’ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari), sottolineando il valore del servizio svolto dagli operatori sanitari negli ospedali cattolici. Molto intensa anche la testimonianza del dottor Federico Gobbi, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali, che ha raccontato il percorso professionale che lo ha portato a Negrar e le sfide del lavoro in questo campo della medicina.

La giornata si è conclusa con la visita alle stanze e alla tomba del fondatore, che ha vissuto per oltre 40 anni a San Zeno in Monte, e con il pranzo conviviale.