E’ la prima causa di disabilità nel mondo. Ma è possibile prevenirlo e anche riconoscere l’insorgere dei sintomi, consentendo un intervento precoce al fine di evitare sequele molto invalidanti e in alcuni casi il decesso

Ieri si è celebrata in tutto il mondo la Giornata dell’ictus Questa patologia è la terza causa di morte (al secondo posto dopo i 65 anni) ma è soprattutto la prima causa di disabilità. Ogni anno si registrano in Italia almeno 200mila nuovi casi e quasi un milione di italiani è invalido dopo la malattia. L’impatto economico di questa patologia risulta particolarmente gravoso: si stima che il costo sul Servizio Sanitario nazionale sia di 16 miliardi e di 5 miliardi sulle famiglie. Circa la metà degli ictus potrebbero essere evitati attraverso il controllo dei fattori di rischio con modificazione degli stili di vita e terapie attualmente disponibili. Purtroppo, un italiano su tre, pur avendolo sentito nominare, ancora non sa cosa sia l’ictus e come prevenirlo e curarlo.

L’ictus è di due tipi: ischemico – cioè secondario alla chiusura di un’arteria che irrora una parte del cervello – o emorragico, dovuto alla rottura di un vaso cerebrale con conseguente formazione di un ematoma.

Per l’ictus ischemico – che rappresenta circa l’85% dei casi – sono disponibili terapie sia mediche che interventistiche. Le terapie interventistiche consistono nell’asportazione del trombo attraverso una procedura simile alla coronarografia. Esse sono efficaci solo nelle prime ore dopo l’inizio dei sintomi, quindi è decisivo che i pazienti giungano in Ospedale in tempi molto brevi. Purtroppo, molto spesso i sintomi dell’ictus non vengono riconosciuti e le persone non possono essere curate adeguatamente.

 

Come riconoscere i sintomi dell’ictus?

Innanzitutto ictus vuol dire letteralmente “colpo”. Infatti i sintomi dell’ictus si realizzano istantaneamente e il deficit compare tipicamente in pieno benessere in tutta la sua drammaticità. I sintomi sono la presenza di un deficit di forza oppure di sensibilità oppure di visione o di equilibrio, soprattutto se compaiono solo in una metà del corpo. Anche l’avvento improvviso di un disturbo del linguaggio, con l’impossibilità di parlare correttamente o di capire quanto venga detto deve mettere in allarme.

Cosa bisogna fare quando si sospetta un ictus?

Chiamare immediatamente il 118 che provvederà a portare il paziente in tempo presso l’ospedale attrezzato per trattare questa malattia.

Si può prevenire l’ictus?

Si stima che molti ictus potrebbero essere evitati grazie al controllo dei valori della pressione arteriosa e trattando con anticoagulanti la fibrillazione atriale. Inoltre, è importante inoltre porre attenzione ai valori della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi e non esporsi al fumo attivo e passivo.

Con la collaborazione del dottor Alessandro Adami, responsabile dello Stroke Center IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria