Filamenti, capelli, mosche volanti. Inutile tentare di scacciarli con la mano: sono i sintomi del distacco del vitreo dell’occhio. Nella maggior parte dei casi non comporta consenguenze patologiche, ma può accadere che il distacco comporti un interessamento della retina. A mettere in allarme sono i lampi di luce, ripetuti più volte durante il giorno

Dr. Maurizio Mete

Capita all’improvviso. Il campo visivo viene disturbato da mosche volanti, ragnatele, capelli e filamenti. Il primo istinto è quello di allontanarli con un gesto della mano. Tutto inutile, perché non sono tali, ma effetti visivi del distacco di vitreo dell’occhio, un evento che vede il suo picco di incidenza dai 45 ai 65 anni, nonostante possa esordire più precocemente in pazienti miopi o in conseguenza a un trauma oculare.  Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione che non comporta conseguenze patologiche. Qualche volta, però, possono generarsi complicanze a livello retinico, come la lacerazione o il distacco della retina stessa. “Per questo è bene che alla comparsa dei corpi mobili, e soprattutto, di lampi di luce si ricorra, nell’arco di pochi giorni, a una visita oculistica. Visita che deve essere ripetuta circa un mese dopo, salvo l’emergere di nuovi sintomi, per escludere un coinvolgimento della retina da parte del distacco del vitreo”, sottolinea il dottor Maurizio Mete, medico oftalmologo dell’IRCCS di Negrar.

Dottor Mete, a cosa è dovuto il distacco del vitreo?

Il distacco è un evento parafisiologico, dovuto a un’alterazione biochimica che determina la separazione della componente più liquida del vitreo da quella più densa, fibrillare, generando degli addensamenti che il paziente percepisce come mosche volanti, ragnatele, capelli, le cosiddette miodesopsie. In casi più rari il distacco avviene, invece, in seguito a un trauma oculare.

Ci sono conseguenze per la qualità della visione?

Nella gran parte dei casi, le conseguenze sono poco significative. Le miodesopsie tendono lentamente a ridursi, anche se non regrediscono del tutto, perché il distacco del vitreo è un fenomeno irreversibile. E’ consigliabile, dopo una prima visita in seguito alla comparsa dei primi sintomi, effettuare un controllo a distanza di circa un mese, tempo durante il quale, completandosi il distacco del vitreo, si possono ancora verificare complicanze a livello retinico: in particolari lacerazioni della retina o addirittura il distacco della stessa. Sia all’esordio del distacco del vitreo che durante le settimane successive, il sintomo che deve destare più preoccupazione è la visione di lampi di luce (fosfeni), che possono essere indice di trazione del vitreo sulla retina, fenomeno che aumenta considerevolmente la probabilità di complicanze retiniche. Più raramente, il distacco di vitreo può associarsi ad un sanguinamento in camera vitrea: in questo caso, si parla di distacco di vitreo emorragico e il paziente avverte un brusco calo visivo. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’escludere la presenza di rotture retiniche, eventualmente con l’aiuto dell’ecografia. Spesso, però, il quadro si risolve con un graduale riassorbimento del sangue.

Cosa è dovuta questa complicanza?

Il vitreo – che è normalmente trasparente ed ha una consistenza gelatinosa – si trova all’interno della camera vitrea dell’occhio ed è in rapporto con la faccia posteriore del cristallino e con la retina, con la quale stabilisce dei punti di forte adesione. Il distacco del vitreo si realizza quando la sua parte esterna (corticale del vitreo) si separa dalla parte più esterna della retina (la membrana limitante interna). Può accadere che nel distacco, alcuni punti del vitreo rimangano più adesi alla retina, creando una trazione che comporta la rottura della retina stessa. L’evento si manifesta, di solito, con la visione di lampi o scintille di luce ripetuti più volte nel corso del giorno. In questi casi è importante recarsi il prima possibile in un centro oculistico, perché la rottura retinica deve essere trattata nell’arco di breve tempo con il laser prima che la componente liquida del vitreo, generata a seguito dell’alterazione biochimica, passi attraverso la lacerazione e provochi un distacco di retina, trattabile solo chirurgicamente.

Quali sono i sintomi del distacco di retina?

L’oscuramento di una parte del campo visivo, che quando compare necessita un ricorso di urgenza al Pronto Soccorso.

Si può prevenire?

Nel mese di “osservazione” dalla diagnosi di distacco del vitreo, per abbassare il rischio di rottura o distacco della retina, si raccomanda di assumere liquidi in abbondanza, soprattutto se fa molto caldo, in quanto la disidratazione può essere una concausa del distacco. La scorsa estate, che ha registrato temperature molto alte, dal punto di vista epidemiologico abbiamo osservato un aumento di casi di distacco del vitreo e anche della retina. Inoltre per non incorrere in rischi è bene astenersi da sport traumatici, scossoni violenti del capo e sforzi fisici eccessivi. Invece non è necessario assumere farmaci: gli integratori in commercio per il vitreo non sono particolarmente efficaci. Parlando ancora di prevenzione esiste poi una fetta di pazienti miopi, anche di grado limitato (7-8% della popolazione generale) che presentano zone periferiche della retina più sottili, quindi più fragili, alle quali il vitreo è attaccato con più forza. Sono zone che per questa configurazione possono generare più facilmente delle rotture retiniche (per questo vengono definite lesioni regmatogene). E’ importante che l’oculista le riconosca e valuti se effettuare un trattamento laser per ridurre la probabilità che si possa generare un rottura di retina.

Ci sono particolari controlli che deve effettuare chi ha subito un distacco di vitreo?

No, se non una visita oculistica a cadenza annuale, con l’esame del fondo dell’occhio. Frequentemente il distacco del vitreo non si limita ad un solo occhio, ma, a distanza di tempo, coinvolge anche l’altro.

Si verificano casi in cui la visione di filamenti o di mosche non si attenuta e quindi diventa invalidante?

Il paziente generalmente è in grado di convivere con la sintomatologia. Solo in casi estremamente selezionati può essere indicato un intervento di vitrectomia (taglio ed asportazione del vitreo, ndr), che deve essere attentamente valutato alla luce del rapporto rischi-benefici. Nonostante le sue potenziali complicanze, infatti, solo la vitrectomia consente di risolvere efficacemente i sintomi da distacco di vitreo, nei rari casi realmente invalidanti.