Nell’ambito del XXII Congresso nazionale della Società Italiana di Endoscopia Toracica (SIET), che si è svolto nelle settimane scorse a Firenze, il team, guidato dal dottor Diego Gavezzoli, ha vinto la “Case Competition” per aver presentato il caso chirurgico più rilevate ed aver svolto la migliore comunicazione tramite poster. Si tratta del primo intervento in Italia, illustrato in un consesso scientifico, che ha utilizzato la chirurgia robotica associata al verde di indocianina per l’asportazione di un adenoma paratorideo mediastinico

Prestigioso riconoscimento per l’équipe di Chirurgia toracica dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Nell’ambito del XXII Congresso nazionale della Società Italiana di Endoscopia Toracica (SIET), che si è svolto nelle settimane scorse a Firenze, il team, guidato dal dottor Diego Gavezzoli, ha vinto la “Case Competition” per aver presentato il caso chirurgico più interessante ed aver svolto la migliore comunicazione tramite poster (clicca qui). Alla “competizione” hanno partecipato 52 lavori presentati da chirurghi ed endoscopisti toracici, pneumologi provenienti dai maggiori ospedali di tutta Italia.

Il premio del primo classificato, vinto dalla dottoressa Rosalia Romano che ha curato l’esposizione, riguarda un corso di alta formazione sulla gestione del sanguinamento intraoperatorio in chirurgia toracica presso il Centro Multidisciplinare di chirurgia robotica di Pisa.

Il dottor Gavezzoli con le dottoresse Romano e Barbara Canneto e il dottor Gianluca Perroni sono intervenuti una signora di 73 anni per l’asportazione un adenoma paratiroideo mediastinico, tramite chirurgia robotica guidata dalla fluorescenza di verde di indocianina. Questo tracciante è impiegato nell’individuazione degli adenomi in sede cervicale, ma in letteratura non è mai stato descritto l’utilizzo come guida nell’identificazione degli adenomi mediastinici.  Quello della Chirurgia toracica del “Sacro Cuore Don Calabria” è stato il primo caso in Italia di questo tipo condiviso in una comunità scientifica di Chirurgia ed Endoscopia toracica.

L’adenoma paratiroideo

L’adenoma paratiroideo è un tumore benigno delle paratiroidi, le quattro ghiandole endocrine collocate dietro alla tiroide che hanno il compito di produrre e secernere l’ormone paratiroideo o paratormone (PTH), fondamentale per mantenere un livello adeguato di calcio nel sangue (calcemia), intervenendo quando tale livello si abbassa. L’adenoma, essendo causato da una proliferazione neoplastica di cellule delle paratiroidi, determina un aumento anomalo e incontrollato della calcemia.

L’adenoma nel 75% dei casi coinvolge una delle paratiroidi inferiori; nel 15% una delle paratiroidi superiori, mentre nel 10% dei casi circa vi è coinvolgimento di paratiroidi con localizzazione “anomala”, per esempio intratiroidea o intramediastinica.

Il caso della signora ricoverata al “Sacro Cuore Don Calabria” presentava un adenoma paratiroideo mediastinico, cioè situato nel torace, con un livello di calcemia persistentemente elevato e refrattario alla terapia medica.

L’intervento chirurgico

“L’intervento di asportazione di questi adenomi varia in base alla localizzazione anatomica”, spiega il dottor Gavezzoli. “In caso di sede mediastinica, l’adenoma può essere asportato sia con le tradizionali tecniche (con un’incisione a livello del torace o dello sterno), sia con le tecniche mininvasive come la toracoscopia. La localizzazione e l’asportazione radicale del tessuto paratiroideo ectopico iperfunzionante può essere una sfida, soprattutto quando le dimensioni della lesione sono esigue e il tumore è immerso in una zona anatomica ricca di tessuto adiposo, come può essere il mediastino”.

In questo caso i chirurghi toracici, in collaborazione con il professor Paolo Brazzarola, chirurgo endocrinologico sempre dell’IRCCS di Negrar, hanno utilizzato il verde di indocianina, un tracciante fluorescente che una volta iniettato nel sangue, è migrato velocemente verso l’adenoma, rendendolo così immediatamente visibile sul monitor della consolle del robot chirurgico. “L’impiego del tracciante e della tecnica robotica hanno permesso di ottenere un’asportazione dell’adenoma radicale e sicura con l’esecuzione di sole 3 piccole incisioni da 1 cm a livello del torace, favorendo il recupero molto rapido della paziente”, ha concluso il dottor Gavezzoli.

Nella foto da sinistra: i dottori Gianluca Perrone e il dottor Diego Gavezzoli, la dottoressa Rosalia Romano e il professor Paolo Brazzarola