Il comandante Gianluigi Zanovello al “Sacro Cuore” per alcuni corsi sulle non technical skills, le capacità non professionali fondamentali per affrontare un’emergenza e rimediare all’errore umano.

Che ci azzecca un ex pilota dell’Aeronautica Militare e Civile con un gruppo di medici, infermieri e ostetriche? Ci azzecca, eccome. L’ex pilota in causa è il comandante Gianluigi Zanovello. Membro dell’Aviazione Militare con esperienza pluriennale su veicoli ed elicotteri, ha fatto parte (per dieci anni) della pattuglia delle Frecce Tricolori occupando varie posizioni tra le quali leader della formazione in volo e comandante dell’intero gruppo. Prima di “riporre le ali”, ha volato fino al 2018 per una compagnia aerea civile. Oggi la sua prima occupazione– come cofondatore di Umaniversitas Academy – è quella di insegnare in ambiti del tutto estranei al suo, le “non technical skills”, cioè le capacità che non riguardano strettamente la professione, ma sono trasversali a molti e fondamentali per affrontare in modo efficace le emergenze, ponendo rimedio all’errore umano, sempre in agguato, mai eliminabile del tutto.

 

Una di queste lezioni si è svolta nelle scorse settimane all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria nell’ambito di un corso di formazione promosso dall’Unità Operativa Complessa di Ginecologia ed Ostetrica, diretta dal dottor Marcello Ceccaroni. Il corso sarà ripetuto giovedì 12 e venerdì 13 dicembre, rivolto principalmente al personale del reparto con la partecipazione anche di alcuni anestesisti.

 

I piloti e i medici hanno più punti in comune di quanto si possa pensare.Entrambi abbiamo in ‘affido’ la vita delle persone, a volte in situazioni di emergenza, e il tasso di incidenti dovuto ad errore umano degli equipaggi è lo stesso individuato nei team medici: l’80% “, spiega la dottoressa Silvia Baggio, ginecologa dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. “Tuttavia in aeronautica l’errore umano per ovvie ragioni ha risultati catastrofici e conseguenze dirette sulla sopravvivenza dello stesso equipaggio. Quindi i piloti per primi hanno sentito la necessità di mettere a punto quelle procedure che aiutano innanzitutto la ‘squadra’ a prevenire l’errore e quindi a creare la cultura della sicurezza. E in secondo luogo ad agire sotto il peso dell’emergenza per rimediare all’errore commesso o affrontare l’imprevisto” sottolinea la ginecologa. Tali procedure hanno migliorato nettamente la sicurezza del volo.
Per questo, visti i successi in campo aeronautico, alcune grandi Organizzazioni come l’OMS o Università (Aberdeen, Harvard e Manchester) hanno pensato di trasferire questa nuova cultura alla Sanità.

 

 

Ma quali sono queste non technical skills? “Innanzitutto la consapevolezza della situazione (Situation Awareness)“, risponde Emanuela Bonifacio, caposala della Ginecologia ed ostetricia. “Capire esattamente cosa sta succedendo, focalizzare i punti critici e in base a questi scegliere a chi chiedere supporto”. Alla Situation Awareness si affiancano la Decision Making, cioè la capacità decisionale, la Leadership, la Communication and Teamwork, e la Task Management.

 

 

“Il lavoro di squadra – da sempre promosso da questa unità, in particolare dal direttore dottor Marcello Ceccaroni – assieme alla capacità comunicativa e una leadership oculata ed attenta (non sempre identificabile con la persona di grado più alto) sono considerate la più efficace risposta a quelle situazioni nelle quali lo stress e la velocità di esecuzione obbligata rappresentano una minaccia importante per la sicurezza del paziente”, sottolinea Baggio. Un esempio in ostetricia sono i tagli cesarei di urgenza e l’emorragie post partum.

 

 

Fondamentali per l’apprendimento delle no technical skills sono le simulazioni di casi reali, che verranno effettuate durante i corsi di formazione a Negrar sotto la guida del comandante Zanovello. “Le simulazioni prevedono anche la gestione di elementi esterni all’emergenza che possono essere i parenti della donna o anche un elemento del team che entra in contrasto con il leader mettendo a rischio l’efficacia dell’azione che si sta svolgendo”. conclude la dottoressa Baggio.