In un video il dottor Marco Benini, responsabile del Servizio di Endoscopia digestiva, spiega come si svolge la colonscopia, perché è importante farla per prevenire il tumore al colon-retto e perché non averne timore

La colonscopia è uno degli esami che suscitano più timori in chi deve sottoporvisi. Si teme la preparazione, fondamentale perché l’indagine sia accurata e meno fastidiosa possibile. E si teme che possa essere doloroso.

 

Il dottor Marco Benini, responsabile del Servizio di Endoscopia digestiva del “Sacro Cuore Don Calabria”, spiega in un video come in realtà si tratta di un’indagine che comporta limitati o inesistenti disagi all’utente. Oggi sono in commercio soluzioni per la preparazione a basso volume e l’esame viene eseguito in sedazione (vedi video).

 

Il dottor Benini spiega soprattutto l’importanza di questa metodica per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al colon-retto. Infatti consente di esplorare in estrema sicurezza il grosso intestino, cioè il cieco, tutto il colon, il sigma e il retto attraverso lo sfintere anale.

Grazie a un tubo flessibile e molto sottile dotato di telecamera all’estremità vengono rilevate eventuali anomalie della parete o polipi che potrebbero evolversi in tumore, esportandoli anche se hanno delle discrete dimensioni.

 

Con 53mila nuove diagnosi di tumore al colon retto stimate nel 2017 in Italia (dati AIOM-AIRTUM), il tumore al colon-retto è il secondo tumore più frequente sia negli uomini sia nelle donne, dopo rispettivamente il cancro alla prostata e alla mammella. L’evolversi delle terapie mediche e chirurgiche ha portato la sopravvivenza a 5 anni al 66% per il cancro al colon e al 62% per il retto, garantendo una buona qualità di vita.

E’ raccomadabile effettuare la colonscopia ogni 5 anni a partire da 50/55 anni, prima se ci sono casi in famiglia di tumore al colon-retto o altri fattori di rischio o comportamenti anomali dell’intestino. In Italia è attivo un programma di screening indirizzato agli uomini e alle donne dai 50 ai 69 anni di età ed è costituito da un test di ricerca del sangue occulto nelle feci con ripetizione regolare ogni due anni. In caso di positività del test, il livello successivo di diagnosi è la colonscopia.

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