Il 17 settembre si celebra la seconda Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita. Gli eventi avversi in sanità si possono prevenire non totalmente, ma in una percentuale stimata attorno al 40-50%. Ad oggi non esistono evidenze che si possa arrivare al rischio zero; esistono evidenze che laddove c’è un impegno di tutti nell’applicare le raccomandazioni specifiche emergenti dagli studi scientifici gli ‘incidenti in corsia’ si possono dimezzare 

Il 17 settembre si celebra la seconda Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, promossa dal Ministero della Salute, dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS).

La data del 17 settembre coincide con la Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti, voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Con l’iniziativa si vuole evidenziare come la sicurezza dei pazienti sia una priorità di salute globale e sensibilizzare i Paesi ad adottare le azioni mirate per prevenire gli errori evitabili nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie ai danni del paziente

Perché la sicurezza delle cure e della persona assistita merita un’attenzione a livello globale? Ecco in alcuni punti le risposte (fonte www.salute.gov.it).

  1. Un paziente su 10 tra quelli ospedalizzati va incontro a un evento avverso; ma fortunatamente solo una minima parte riporta danni permanenti o morte; l’OCSE stima che il 6% delle giornate di degenza ospedaliera sia dovuto a eventi avversi derivati da attività ambulatoriale e cure primarie; globalmente eventi avversi di questo tipo rientrano nelle prime 10 cause di morte e disabilità nel mondo (OMS);
  2. E’ poco accettabile da parte dei pazienti, ma anche da parte dei professionisti, che lo sforzo e l’impegno per risolvere un problema di salute possa comportare un rischio, un evento avverso o un danno per il paziente;
  3. Questi eventi si possono prevenire non totalmente, ma in una percentuale stimata attorno al 40-50%. Ad oggi non esistono evidenze che si possa arrivare al rischio zero; esistono evidenze che laddove c’è un impegno di tutti nell’applicare le raccomandazioni specifiche emergenti dagli studi scientifici si possono dimezzare gli eventi avversi: ma non annullare completamente;
  4. La prevenzione funziona al meglio quando organizzazioni, professionisti e pazienti:
  • sono consapevoli di questo rischio che accompagna tutte le pratiche clinico assistenziali
  • segnalano quando questo avviene (conoscere e studiare perché questi eventi avvengono è una parte essenziale per comprendere e poter efficacemente evitare che si ripetano);
  • collaborano e adottano tutte le misure necessarie per prevenirlo;
  • sono eventi in larga parte misurabili e possono venire utilizzati direttamente o indirettamente come indicatori della qualità delle cure erogate da una organizzazione;
  • gli eventi avversi provocano un aumentato consumo di risorse che invece potrebbero essere allocate per rispondere ad altri importanti bisogni di salute.

 

“La consapevolezza della possibilità di eventi avversi non deve farci dimenticare che eroghiamo assistenza sicura in oltre il 90% dei casi. – scrive il ministero della Salute sul proprio sito – La sicurezza delle cure è un elemento essenziale per garantire la qualità da parte di chi eroga prestazioni sanitarie. Gli eventi avversi non sono completamente evitabili ma in una buona percentuale di casi possono essere prevenuti. L’Italia ha un impianto normativo avanzato e coerente con gli standard internazionali, esperienze nazionali, regionali e buone pratiche molto valide: la sfida è quella di concretizzarle in modo omogeneo in tutto il Paese. La miglior sicurezza delle cure è il frutto di una attenzione e di uno sforzo continui che ci vedono tutti coinvolti, ciascuno nel proprio ruolo”.

L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria si è dotato da tempo di un modello organizzativo per la gestione della sicurezza del paziente. In proposito sono attivi programmi specifici per l’attività di prevenzione e monitoraggio degli eventi avversi. Inoltre vengo applicati progetti di miglioramento specifici e promossa la cultura della sicurezza tramite l’attività formativa.