Da molti anni un gruppo di ospiti affetti da patologia psichica insieme ad educatori e volontari realizzano presepi e oggetti di uso quotidiano per il mercatino di Natale, sostenendo con il ricavato un bimbo nelle missioni dell’Opera Don Calabria

Presepi, decorazioni, idee per piccoli regali artigianali. Sono i prodotti del tradizionale mercatino di Natale proposto dagli ospiti di Casa Perez insieme ad alcuni volontari ed educatori. Ma i veri prodotti sono anche altri: allenamento all’autonomia, apertura al mondo che sta fuori, ricerca di nuove motivazioni e obiettivi per persone che devono confrontarsi ogni giorno con la patologia psichiatrica.

Quest’anno il mercatino, la cui storia inizia nel lontano 2006, si è svolto in due giornate, la prima fuori dall’ingresso di Casa Clero, la seconda presso l’entrata dell’ospedale Don Calabria. Si tratta di un evento che è il coronamento del Laboratorio portato avanti durante tutto l’anno presso il Centro Sociale di Casa Perez, la struttura che all’interno della Cittadella della Carità ospita persone non autosufficienti con problemi sociali e psichiatrici cronici (74 posti letto), unitamente ad una Residenza Sanitaria Assistenziale per persone con problemi sociali e/o psichiatrici cronici che necessitano di alto impegno sanitario (24 posti letto).

 

UNO SPAZIO DI AUTONOMIA E LIBERTA’

“Il Laboratorio si divide in due fasi – dice l’educatore Giovanni Melotto che cura l’attività insieme a Florio Guardini – abbiamo due ospiti che realizzano i lavori al grezzo con legno di recupero, in genere ricavato dalle cassette di frutta, e poi abbiamo la parte di pittura e rifinitura degli oggetti dove si alternano 8-10 ospiti. Infine c’è la vendita al mercatino che è fondamentale perché rappresenta il momento in cui i nostri “artigiani” vedono valorizzato il frutto del loro lavoro e socializzano con le tante persone che ogni giorno frequentano l’ospedale. I prodotti realizzati sono molto belli, ad esempio alcuni dei nostri presepi vengono esposti in mostre allestite a Verona e provincia. Inoltre alcuni reparti del nostro ospedale vengono da noi a rifornirsi dei pezzi mancanti per il loro presepe di reparto oppure ci chiedono di fornire il presepe completo”.

Oltre al periodo natalizio, gli altri momenti forti per far conoscere gli oggetti del Laboratorio e i loro realizzatori sono i banchetti allestiti a Pasqua e alla Festa della mamma. “Il Laboratorio è prima di tutto uno spazio di autonomia e libertà – prosegue Melotto – un luogo dove gli ospiti possono recuperare alcune abilità del proprio passato, cimentarsi con l’impegno di portare a termine un lavoro e mettersi in relazione con gli altri. Tutto in un contesto rilassato e senza stress perché l’obiettivo è il benessere del paziente e non certo la produzione”.

 

UN’ADOZIONE TARGATA “CASA PEREZ”

Gli oggetti realizzati sono di uso quotidiano come portamestoli, cornicette, attaccapanni, portabustine, bomboniere… (vedi foto). Con i proventi del mercatino gli “artigiani” acquistano il materiale necessario alla produzione e vanno 3-4 volte all’anno a mangiare una pizza nel mondo “di fuori”. Inoltre grazie a questi piccoli ricavi c’è un importantissimo risvolto benefico, in quanto il gruppo del Laboratorio sostiene da alcuni anni un’adozione a distanza di un bimbo in Romania, raggiunto grazie all’associazione Don Calabria Missioni Onlus e in particolare al religioso calabriano fratel Gian Carlo Conato.

 

PICCOLE PROVE DI NORMALITA’

“Dietro ad ogni oggetto realizzato c’è una grande fatica e questo rende ancora più prezioso il Laboratorio – dice Marinela Braho, caposala di Casa Perez – d’altra parte non bisogna dimenticare che con questi ospiti è molto difficile fare programmi in quanto la loro patologia fa sì che ogni giorno si debbano affrontare molte incognite e situazioni imprevedibili. E’ faticoso ma indubbiamente ne vale la pena“.

 

Riguardo all’importanza “terapeutica” del Laboratorio interviene l’altro educatore Florio Guardini. “Gli ospiti quando sono qui si concentrano su un obiettivo costruttivo, distogliendo la mente da pensieri che spesso sono distruttivi a causa delle loro patologie. In tal senso è molto importante porsi degli obiettivi e perseguirli, per quanto piccoli. E’ un po’ un ritorno alla normalità per loro, magari recuperando abilità che avevano prima di cadere nella patologia psichiatrica”. Come nel caso di Mario (nome di fantasia, ndr) che ha riscoperto il suo passato di tornitore, oppure Adolfo che era un insegnante e ha girato il mondo e qui ha scoperto una passione per la pittura.

 

Casa Perez fa parte dell’area socio-sanitaria della Cittadella della Carità insieme a Casa Clero e Casa Nogarè. Venne inaugurata nel novembre 1984, proseguendo e potenziando l’attività di accoglienza per persone con disabilità psichica che l’Opera Don Calabria aveva già iniziato fin dal 1946 in una casa a Porto San Pancrazio, nel comune di Verona. Fin dalla fine degli anni Ottanta agli ospiti della Casa vennero proposte iniziative di tipo laboratoriale, sostenute in particolare dai religiosi don Emilio Comuzzi e fratel Giacomo Cordioli.

 

Oggi oltre al Laboratorio sono portate avanti molte altre attività per gli ospiti come pomeriggi musicali, cineforum, lettura, realizzazione di un giornalino, preparazione del Vangelo della domenica con Suor Rosa Santina, festa dei compleanni una volta al mese, memory.

matteo.cavejari@sacrocuore.it