Il Laboratorio di Ecocardiografia dell’IRCCS di Negrar ha ottenuto, unico centro italiano, la certificazione europea “avanzata” per l’ecocardiogramma transtoracico e transesofageo. “Un’ulteriore conferma del livello di expertise raggiunto dagli operatori e di conseguenza una garanzia di qualità e di sicurezza per il paziente”, afferma il direttore della Cardiologia, dottor Giulio Molon. La dottoressa Laura Lanzoni, responsabile del Laboratorio: “La certificazione dell’EACVI ci qualifica come Centro specializzato nella valutazione ecocardiografica dei casi più critici e complessi, come i pazienti candidabili a procedure cardiologiche interventistiche percutanee o ad interventi cardiochirurgici”

Prestigioso riconoscimento per la Cardiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, diretta dal dottor Giulio Molon. Il Laboratorio di Ecocardiografia ha ottenuto la certificazione europea “avanzata” in ecocardiogramma transtoracico ed in ecocardiogramma transesofageo. 

Quello di Negrar è lunico Laboratorio italiano ad aver ricevuto l’attestazione dall’EACVI, la più importante Società    scientifica europea di imaging cardiovascolare, che certifica la competenza nella valutazione ecocardiografica dei pazienti. “Un’ulteriore conferma del livello di expertise raggiunto dagli operatori e di conseguenza una garanzia di qualità e di sicurezza per il paziente”, sottolinea il dottor Molon.

L’ecocardiogramma è un esame di primo o secondo livello che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare il cuore e le sue strutture, indicato per tutte le patologie cardiologiche e ogniqualvolta malattie, interventi o terapie farmacologiche possono influire sulla salute cardiaca.

“Si tratta di una procedura “operatore dipendente”, pertanto è fondamentale la preparazione teorica e pratica di chi lo esegue –  spiega la dottoressa Laura Lanzoni, responsabile del Laboratorio -. All’IRCCS di Negrar possiamo contare su grandi volumi: nel 2024 il nostro Laboratorio ha effettuato 9.100 ecocardiogrammi su adulti, di cui 320 transesofagei. Quelli pediatrici sono stati 620 e 120 gli esami fetali”.

“Nel 2014 avevamo ottenuto la certificazione base dalla stessa società scientifica europea per l’ecocardiogramma più comune, quello transtoracico – prosegue la cardiologa – Potevamo ottenere lo stesso riconoscimento per l’ecocardiogramma transesofageo (che viene effettuato inserendo la sonda ecocardiografica nell’esofago, la cui posizione favorisce uno studio più dettagliato del cuore ndr), ma abbiamo voluto alzare l’asticella”. Questo è stato possibile grazie alle precedenti certificazioni europee e italiane conseguite da tutti i sei medici ecocardiografisti e dalle due sonographer, cioè tecnici di ecocardiografia; al numero delle pubblicazioni scientifiche e a quello degli operatori formati nell’ultimo triennio.

“La certificazione dell’EACVI ci qualifica come Centro specializzato nella valutazione ecocardiografica dei casi più critici e complessi” spiega ancora Lanzoni. “Mi riferisco per esempio ai pazienti candidabili a procedure cardiologiche interventistiche percutanee, come la sostituzione della valvola aortica o la correzione della valvola mitrale, o ad interventi cardiochirurgici per i quali l’ecocardiogramma è un esame decisivo. Oppure ai pazienti oncologici che essendo sottoposti a terapie potenzialmente cardiotossiche necessitano di uno studio periodico della condizione del cuore. Inoltre l’ecocardiogramma – conclude la cardiologa – è fondamentale per decidere la strategia di intervento su pazienti infartuati in cui è necessario stabilire con precisione quale parte del muscolo cardiaco è ancora viva e funzionale. Si tratta di una certificazione di qualità a tutto vantaggio del paziente”.

Nella foto da sinistra: i dottori Giulio Molon, Stefano Bonapace, Laura Lanzoni, Andrea Chiampan e Anna Anselmi. Di seguito lo sonographer Sara Bulgari e Nicoletta Andreassi Dal Ben. Fanno parte del Laboratorio anche la dott.ssa Clementina Dugo e il dottor Luca Ghiselli