La nutrizione come prevenzione e terapia affiancata ai trattamenti convenzionali. E’ il tema dell’ottava edizione del congresso annuale del Centro malattie infiammatorie croniche dell’intestino -IBD Unit, che si tiene venerdì 17 ottobre a Verona Ormai molti studi documentano il ruolo dell’alimentazione sia come con-causa dell’esordio della malattia e efficace fattore del controllo dei sintomi nella fase acuta della patologia.
Nella foto di copertina l’équipe dell’IBD Unit dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Da sinistra dr. Giuliano Barugola, dr. Andrea Geccherle, dr. Alberto Zorzi. dr.ssa Alessia Todeschini, dr.ssa Angela Variola e dr.ssa Anna Burelli
E’ la nutrizione il tema scelto per il tradizionale convegno autunnale del Centro IBD dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Un appuntamento arrivato all’ottava edizione e ogni anno dedicato a un argomento di rilievo inerente alle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa).
Venerdì 17 ottobre al Crowne Plaza Hotel a Verona (clicca qui per il programma) medici di differenti specialità si confronteranno sull’importanza della nutrizione dal punto di vista preventivo e terapeutico. “Affronteremo questo tema attraverso un’ottica multidisciplinare, perché la gestione del paziente con IBD richiede, dalla diagnosi alla cura, l’intervento in team di più specialisti”, sottolinea la dottoressa Angela Variola responsabile dell’IBD Unit, Centro che segue circa 4mila pazienti con 300 nuovi casi all’anno. “Vogliamo anche ‘andare oltre ai farmaci’ per una valutazione olistica del paziente”.
Dottoressa Variola, il termine nutrizione in ambito sanitario non ha un solo significato…
Il linguaggio comune associa il termine nutrizione alla dieta e con dieta un regime ipocalorico che ha come obiettivo la perdita di peso. Ma nutrizione significa innanzitutto un regime alimentare sano: sono innumerevoli gli studi che dimostrano che quella mediterranea è l’unica dieta in grado di prevenire moltissime patologie, tra cui le IBD. Al contrario, la malnutrizione è un introito di nutrienti non adeguato e questo non vale solo per il difetto (denutrizione) ma anche per l’eccesso (obesità).
Perché l’alimentazione viene considerata una con-causa delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino?
L’eziologia di queste patologie non è stata ancora scoperta e comunque rimane ad oggi multifattoriale. L’ipotesi più accreditata è quella di una reazione abnorme del sistema immunitario dell’intestino (sono infatti malattie autoimmuni) nei confronti di agenti esterni. Questo squilibrio immunologico può accadere solo quando si verifica un’alterata interazione tra i fattori genetici dell’individuo e il cosiddetto esposoma (l’insieme di tutti i fattori ambientali, chimici, sociali e biologici a cui un individuo è esposto nel corso della vita, fin dal concepimento, ndr) che ha un ruolo fondamentale nella composizione del nostro microbiota. Da qui l’importanza di ciò che mangiamo. Naturalmente uno stile di vita sano non comprende solo l’alimentazione…”
Attività fisica costante, poco alcol e niente fumo
Il fumo è un fattore di rischio ben documentato per quanto riguarda la malattia di Crohn, perché corresponsabile dell’infiammazione intestinale e fattore limitante l’efficacia delle terapia. E per fumo intendo anche il fumo da sigaretta elettronica. Ci sono molti studi riguardo a un possibile impiego di questi dispositivi nel percorso di disassuefazione dal fumo di sigaretta, che hanno rilevato che anche la sigaretta elettronica “alimenta” l’infiammazione e con questa i sintomi.
Nutrizione come prevenzione e nutrizione come terapia
La nutrizione è uno strumento preventivo, ma anche terapeutico per il controllo dei sintomi, in affiancamento ai trattamenti convenzionali. Ai nostri pazienti consigliamo una dieta sana in generale, con particolari indicazioni in specifiche fasi di malattia. Per esempio nella fase acuta – quando i sintomi come dolore addominale e diarrea peggiorano – consigliamo una dieta povera di scorie per non stimolare la peristalsi intestinale o per poter affrontare la presenza di stenosi intestinali in alcuni casi di complicanze di malattia. Sono in corso diversi studi, alcuni dei quali al centro anche del nostro congresso, che valutano l’efficacia di alcuni specifici regimi dietetici anche dal punto di vista antinfiammatorio.
Durante il convegno si parlerà anche di chirurgia
Affronteremo, per esempio, il ruolo della nutrizione nella prevenzione e nel trattamento della pouchite, la complicanza che si verifica in una piccola percentuale di pazienti con colite ulcerosa sottoposti a rimozione del colon e del retto. Ma parleremo anche del protocollo ERAS, che nel percorso di ottimizzazione del paziente prima dell’intervento chirurgico valorizza in modo particolare l’aspetto nutrizionale, alla luce delle forti evidenze sulla correlazione tra un ottimale stato nutrizionale e la riduzione delle complicanze post-operatorie. Il protocollo ERAS è applicato dal 2018 dalla nostra chirurgia colorettale, tanto da aver ottenuto nel 2024 da ERAS Society la Certificazione di Centro formatore, l’unico in Italia.