Il 30 gennaio è la Giornata mondiale delle Malattie Tropicali Neglette (NTD), un gruppo di patologie “dimenticate” dalle agende politiche e dalla ricerca scientifica, nonostante ne sia affetto più di un miliardo di persone, collocate soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Il DIpartimento di Malattie Infettive e Tropicali dal 2014 è centro collaboratore dell’OMS per queste patologie e in particolare per la strongiloidosi.
Si stima che oltre un miliardo di persone nel mondo ne sia afflitto e che siano causa di gravissime disabilità e di più di mezzo milione di morti all’anno. Tuttavia sono in gran parte sconosciute dall’opinione pubblica (ma anche dalla comunità medica e scientifica) e per lungo tempo trascurate dall’agenda politica mondiale e dalla ricerca. Si tratta delle malattie tropicali neglette (Neglected Tropical Diseases, NTD), di cui domenica 30 gennaio si celebra la giornata internazionale e per le quali il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretto dal professor Zeno Bisoffi, è centro collaboratore (dal 2014) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le NTD sono patologie, secondo la definizione dell’OMS, “sebbene diverse dal punto di vista nosologico (possono infatti essere di origine virale, batterica, parassitaria…ndr), formano un gruppo unico in quanto tutte sono fortemente associate alla povertà, proliferano in ambienti con scarse risorse, specialmente in aree tropicali, tendono a coesistere e la maggior parte di esse sono malattie antiche che affliggono l’umanità da secoli”. L’OMS ne elenca venti. Alcune sono conosciute anche in Italia perché rievocano tempi passati (come la lebbra) oppure perché presenti (come il virus Dengue o la malattia di Chagas).
In questo elenco è stata inserita anche la strongiloidosi, grazie al contributo del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali di Negrar che negli ultimi dieci anni ha diagnosticato diverse centinaia di casi (la più alta casistica in Italia ed una delle principali in Europa). Si stima che nel mondo siano intorno ai 600 milioni le persone infette e uno studio del 2006 ha dimostrato che nella parte settentrionale del nostro Paese sono migliaia i soggetti ammalati. Sono in n gran parte di anziani, che si sono infettati, magari in gioventù o da bambini, camminando in campagna a piedi scalzi, o toccando con le mani terriccio contaminato da feci umane. Il sintomi possono essere banali (come un intenso prurito), ma in caso di immunodepressione la parassitosi può svilupparsi nella forma nota come disseminata, quasi sempre mortale. Fondamentale quindi la diagnosi precoce, da proporre prima di tutto a soggetti sintomatici o con aumento dei globuli bianchi eosinofili nel sangue.
Oltre che per la strongiloidosi, il Dipartimento è un centro di riferimento per tutte le malattie tropicali neglette a cui afferiscono sia i migranti presenti sul territorio sia i viaggiatori internazionali. Il centro infatti presenta metodiche diagnostiche specifiche e percorsi clinici di assistenza, frutto di anni di gestione di queste malattie, che non trovano facilmente un percorso adeguato in altre sedi. La ricerca, invece ha anche carattere operativo sul campo, con progetti internazionali.
Il Word Day NTD ha lo scopo di diffondere nell’opinione pubblica la consapevolezza dell’importanza di combattere queste malattie dimenticate che contribuiscono in modo determinante a frenare lo sviluppo dei Paesi più poveri e che potrebbero, a causa della mobilità delle persone, del cambiamento climatico e degli spostamenti di vettori di malattie diffondersi anche in quelli Occidentali.
La roadmap dell’OMS 2021-2030 prevede tra i vari obiettivi la riduzione del 90% il numero di persone che necessitano di interventi contro le NTD, di diminuire del 75% gli anni di vita persi per disabilità (DALYs) causate dalle stesse NTD e che ne vengano eradicate almeno due nel mondo (dracunculiasi e framboesia). E’ inutile sottolineare che ciascuno dei punti della roadmap richiede una forte volontà politica e un adeguato impegno del mondo scientifico.